Page 236 - Storia dell'inquisizione spagnola
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secondo piano. Ciò che appare anche dal declino delle visite
distrettuali che inizia allora. Infatti proprio durante le visite
veniva giudicata la maggior parte dei bestemmiatori.
Il 17 giugno 1552 l’inquisitore Valdotano è ad Agudo. Si
presenta a lui un certo Diego de Arevalo, venticinquenne,
operaio addetto alla gualchiera di Marcos Hernández. È
originario di Segovia, figlio di Martín de Arevalo, cardatore,
ma lavora ad Agudo. «Viene a raccontare che mentre si
trovava circa tre settimane fa, al mulino dove lavora, c’era lì
il cardatore Luís, insieme a un vecchio di Agudo di cui non
conosce il nome, che era venuto a far apprettare una pezza
di stoffa. Egli allora bestemmiò: “Per il culo di Dio”. È
quanto ha confessato». Sorpresa del giudice. Dove ha
imparato questa bestemmia? In Catalogna o a Valencia. Lì
non si impreca diversamente. No, non l’aveva mai detta
prima. Gran brutta storia, lo si potrebbe condannare alle
pene severe previste dalle leggi civili. Tuttavia tenendo
conto della sua giovinezza e del fatto che è celibe, tenendo
conto anche del fatto che si è denunciato spontaneamente
benché non ci fosse alcuna testimonianza contro di lui, che
ascolti devotamente una messa recitando un rosario. E che
non ci ricaschi più .
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È a Toledo che María Díaz, moglie di un conciatore, si
presenta ai giudici. Vi abita, al Corral di San Juan de los
Caballeros. Presenta una denuncia, accuratamente
calligrafata da un pubblico scrivano:
«Io, María Díaz, moglie di Juan Berrecil, domiciliata in
questa città, affermo che, nel secondo giorno dell’ultima
Pentecoste, mentre andavo a querelare Juan de Aranda, che
vive a San Juan de los Caballeros, alcune persone mi
pregarono di ritirare la mia denuncia. E io, ancora in collera
per le ingiurie di quel Juan de Aranda, risposi: “Non me ne
parlate nemmeno, anche se me lo ordinasse Dio, non lo
farei” senza badare a ciò che dicevo. E se ho sbagliato,
chiedo al Signor l’Inquisitore, che mi dia una salutare
penitenza. È questo il motivo per cui mi presento davanti a
lui».