Page 231 - Storia dell'inquisizione spagnola
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altra donna che me». Viene condannata ad abiurare de levi e
bandita per due anni da Valladolid e privata della qualifica di
«strega».
Tutto ciò non è solo appannaggio delle donne. Fra Manuel
Correas, già investito di un potere sacro poiché è
carmelitano, elabora un’originale sceneggiata in cui si
mescolano cristianissime preghiere con le più tradizionali
pratiche demoniache, e questo per propiziare il matrimonio
di una ragazza che egli desidera. Psicologo grossolano,
questo fra Manuel convinto che le donne amino il potere!
Denunciato dalla sua vittima scandalizzata, perché
impiegava per fini discutibili le parole della consacrazione,
egli viene condannato dal Santo Uffizio all’abiura de levi e a
tre anni di galera, senza paga.
La strana clemenza per questo vero e proprio sacrilegio si
spiega indubbiamente con la condanna al carcere a vita e
con l’espulsione dal suo ordine, che, sedici anni prima, il
tribunale di Granada gli aveva inflitto e che continuava a
pesare su di lui. Fra Manuel si era sposato benché
sacerdote.
Durante tutta la sua attività il Santo Uffizio dovrà
occuparsi di casi di questo genere: tre cause sono discusse
dall’Inquisizione di Valladolid fra il 1622 e il 1626, di cui una
sola con sanzioni, quella appunto di Lorenza Valesillo.
Ma le cause di stregoneria propriamente dette sono quasi
scomparse. Secondo Kamen «nessun processo di questa
natura fu più sottoposto al Tribunale di Valladolid dopo il
1641, né a quello di Toledo dopo il 1648».
Il ricorso alla magia incontrò in Spagna un favore
paragonabile a quello dei santi taumaturghi, capace di
coinvolgere anche i potenti: il credulo Olivares era ricorso –
secondo voci – a due streghe, che gli davano amuleti
destinati a conservargli il favore del re.
L’intervento dell’Inquisizione tanto in questo campo
quanto in quello dell’illusione satanica è una tattica adattata
a un obiettivo instabile: il mantenimento dell’ordine
religioso. Per giudicare l’ilusa, inquisitori e teologi non