Page 225 - Storia dell'inquisizione spagnola
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Tutti questi casi si assomigliano nella loro spettacolarità. I
bambini sono spesso all’origine di denunce, di cui si
appropria tutta una comunità, indicando all’Inquisizione i
capri espiatori. Ma in queste cause si nota una differenza
notevole fra l’Inquisizione e i tribunali civili. Questi ultimi,
che subiscono maggiormente la pressione dell’opinione
pubblica convinta dei poteri malefici delle streghe e del
pericolo che essi rappresentano, decidono di agire per
proprio conto senza preoccuparsi del Santo Uffizio.
Verso il 1555 il Consiglio supremo aveva respinto perché
insufficientemente documentate le domande di molti villaggi
del Guipúzcoa. Solo nel 1576 l’Inquisizione ottenne il potere
quasi esclusivo sulle cause di stregoneria. È una questione di
potere della massima importanza per il Santo Uffizio, in
quanto esso si preoccupa delle considerevoli proporzioni
assunte dall’epidemia.
Già durante il caso di Pamplona, alcuni dei partecipanti
all’Assemblea speciale di inquisitori che ne discuteva,
formularono dei dubbi sulla validità delle confessioni. L’invio
di predicatori sembrava loro una soluzione più pertinente del
rogo per un reato che consideravano il prodotto
dell’immaginazione di donne ignoranti e della credulità di
spiriti semplici.
Per tutto il Cinquecento il Santo Uffizio dà prova di
prudenza nelle incriminazioni e di clemenza nelle sentenze.
H. Kamen cita il caso di Juana Izquierda che «tradotta, nel
1591, davanti al tribunale di Toledo, confessa la sua
partecipazione all’assassinio rituale di numerosi bambini.
Sedici testimoni dichiararono che i bambini erano morti
improvvisamente e che lei passava per una strega». Ora,
questa accusa che altrove l’avrebbe condotta al rogo non le
costò che un’abiura de levi e duecento frustate.
Gli inquisitori che devono discutere queste cause sono
invitati – come Valdeolitas inviato in Navarra nel 1538 – a
non accordare interamente fede alle descrizioni del Malleus,
a meno che la realtà dei maneggi delle streghe sia messa in
discussione.