Page 224 - Storia dell'inquisizione spagnola
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stregoneria amorosa, calamità urbana, che della stregoneria

               collettiva ritenuta rurale.
                  Vedi  il  caso  di  Francisca  Díaz,  condannata  il  12  gennaio
               1536 a «comparire in autodafé come penitente, con un cero
               fra  le  mani  perché  dopo  la  lettura  della  nostra  sentenza
               abiuri al crimine di eresia di cui è accusata».
                  Disperando di riuscire a farsi sposare dall’uomo che amava
               e da cui  aveva  avuto  un  figlio,  Francisca  era  ricorsa  a  una

               strega di sua conoscenza che invocava i demoni. La colpa di
               questa sventurata è tanto lieve quanto la sua sanzione (essa
               confessa di non aver avuto intenzione di credere al diavolo),
               il  suo  errore  deriva  da  una  mentalità  magica  che  le  fa
               credere  per  esempio  che  sarà  assolta  offrendo  a  Dio  una
               blanca (moneta di scarso valore) e un’Ave Maria.

                  Molto più gravi sono i casi che, all’inizio del Cinquecento,
               si verificano in Biscaglia. Nel 1507, l’inquisitore di Logroño
               condanna al rogo più di trenta persone, secondo Llorente e
               Lea,  ventinove  secondo  Menéndez  Pelayo.  A  Pamplona,  nel
               1527, due ragazzine si presentano agli Auditori del Consiglio
               e  dichiarano:  «Signori,  in  verità  noi  siamo  delle  streghe
               come molte altre assai malefiche e, se volete castigarle, noi

               ve  le  indicheremo  perché,  solo  guardando  il  loro  occhio
               sinistro, le smaschereremo, essendo del mestiere. Chi non lo
               è non può riconoscerle».
                  Tutta la regione sembra infestata di streghe e di stregoni,
               dei quali l’inquisitore Avellaneda descrive minuziosamente le
               pratiche. Si tratta di riti conosciuti e quasi immutabili dopo

               la  descrizione  del  Malleus  di  Sprenger  e  Kramer .
                                                                                                           *
               Rinnegamento della fede e patto satanico, partecipazione al
               Sabba,  orge  sessuali,  accoppiamenti  demoniaci,  esercizi  di
               poteri  malefici  contro  gli  uomini,  gli  animali  e  i  raccolti,  il
               tutto  unito  a  un’inversione  dei  valori  e  dei  simboli  del
               cristianesimo.  I  riti  magici  introducono  il  disordine  in  seno
               all’ordine divino e di là nell’ordine sociale e religioso.

                  Così  fino  alla  fine  del  secolo  XVI  una  vera  epidemia  di
               stregoneria  devasta  questa  regione.  Non  riprenderemo  su
               questo punto il racconto che ne fa Julio Caro Baroja.
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