Page 214 - Storia dell'inquisizione spagnola
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riferimento  a  Satana  in  un  reato  che  non  ha  niente  di

               originale:  anche  gli  alumbrados  sostengono  questa  tesi
               eretica. Ci si può stupire anche che durante gli interrogatori
               gli  inquisitori  non  manifestino  alcun  interesse  per  questo
               supposto patto implicito o esplicito con Satana.
                  Ma l’ilusa ingannata ha commesso una colpa che è più da
               espiare in confessione che da punire dal Santo Uffizio. Non
               ha saputo resistere alla tentazione. Ciò che nel suo delitto è

               di  competenza  del  Santo  Uffizio  è  il  sostenere  errori,  tesi
               erronee che essa rende pubbliche, rischiando in tal modo di
               corrompere  la  fede.  Ecco  il  secondo  grado  dell’illusione:
               l’illusione  «involontaria».  Qui  nessun  patto  col  diavolo,  ma
               una debolezza individuale davanti alla tentazione. Debolezza
               così  femminile  che  non  potrebbe  essere  fatale  perché  «Dio

               accorda  sempre  all’uomo  una  grazia  superiore  alla
               tentazione»,  ma  che  deve  essere  corretta.  Tentazione  della
               vanità,  essenziale  nel  cristianesimo,  quella  che  ha  fatto
               cadere  Adamo  e  con  lui  tutti  gli  uomini,  quella  che  non  è
               stata risparmiata neppure a Cristo.
                  Questa  posizione  è  infatti  difficile  da  mantenere  e  da
               giustificare. Se Satana può agire attraverso l’uomo, significa

               che l’uomo non è libero, con l’aiuto della grazia, di scegliere
               fra  peccare  o  no;  è  la  porta  aperta  al  luteranesimo.  Come
               spiegare  che  l’uomo  può  essere  ingannato  dal  demonio,
               involontariamente? Termine questo che ritroviamo più volte
               negli  scritti  dei  qualificatori.  Bisognerà  allora  che  essi
               trovino  a  questa  in-volontà  una  causa  di  origine  umana,

               come è capacità umana la volontà.
                  Respingendo la realtà delle visioni e delle rivelazioni delle
               accusate,  negando  a  Satana  il  potere  di  esprimersi  in  un
               corpo,  il  potere  di  agire  in  modo  diverso  che  non  sia
               mediante  la  tentazione,  i  teologi  spiegheranno  altrimenti il
               comportamento di queste donne.
                  Il  teologo  che  interviene  nella  causa  di  Juana  Bautista

               rifiuta       di     tenere        minimamente              conto        di     tutto       il
               «soprannaturale» che i testimoni le attribuiscono. Dopo aver
               qualificato  le  critiche  all’Inquisizione,  il  suo  rifiuto  di
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