Page 213 - Storia dell'inquisizione spagnola
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loro emarginazione. Non inganniamoci, esso cerca di colpire

               così tanto coloro che le celebrano e le ascoltano, quanto uno
               stato  ritenuto  pericoloso  perché  favorisce  l’errore  in  colei
               che  prende  quella  strada.  La  libera  circolazione  di  queste
               donne apre la porta al disordine.




                L’invenzione del delitto: dall’illusione alla follia


                  Perché  rifiutano  l’autorità  dei  loro  confessori,  perché
               pretendono  di  non  essere  guidate  sulla  strada  della
               perfezione,  perché  non  vogliono  trarre  le  loro  certezze  se
               non da Cristo, l’Inquisizione fa di queste donne delle ilusas.
               Strano delitto, questo.

                  Ilusas  e  iludentes.  L’una  passiva,  l’ilusa,  vittima  di  una
               illusione, l’altra attiva, l’iludente, quella che illude. In realtà
               inseparabili l’una dall’altra, l’ilusa è iludente in quanto rende
               pubblica l’illusione di cui è vittima, la quale è appunto quella
               di non aver saputo resistere alla tentazione della vanità che

               fa di lei una iludente. Dietro all’ilusa iludente c’è Satana, la
               tentazione  e  la  vanità.  L’ilusa  vanitosa  diventa  il  tramite
               iludente  di  Satana.  Ecco,  definiti  in  due  parole,  gli  errori
               delle beate e la loro notorietà. Satana, per loro mezzo, illude
               i loro seguaci, diffondendo l’errore e l’eresia.
                  I  qualificatori,  teologi  che  esaminano  queste  cause,
               distinguono  l’illusione  involontaria  o  volontaria.  Illusione

               volontaria  quando,  respingendo  l’autorità  del  confessore  o
               del  Santo  Uffizio,  l’accusata  persiste  nel  suo  errore  o
               nell’eresia.
                  Ana        de      Abella        è     eretica        quando         afferma          che
               «nell’Eucaristia  non  c’è  il  corpo  di  Cristo,  ma  solo  la  sua
               grazia».  Per  il  teologo  è  ilusa  volontaria,  perché  sostiene

               queste  affermazioni.  Egli  l’accusa  di  «patto  implicito  o
               esplicito con il demonio, perché crede in illusioni diaboliche
               contrarie  alla  fede  cattolica,  che  l’hanno  portata  a
               commettere dei delitti con discorsi e opere contro Dio, la sua
               fede  e  il  suo  dogma».  Ci  si  può  fin  d’ora  stupire  per  il
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