Page 205 - Storia dell'inquisizione spagnola
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devozione,  passano  tutto  il  giorno  in  chiesa,  mentre

               starebbero  meglio  a  filare.  Quante  sono  quelle  che
               mormorano,  criticano  e  sparlano  di  coloro  che  non  sono
               Dio».   7
                  La  citazione  di  Deleyto  y  Pinuela  prosegue:  «Gli  uomini
               devoti  dell’epoca,  fra  cui  molti  ecclesiastici,  si  scagliavano
               contro le beate che non avevano ricevuto gli ordini minori e
               che erano numerosissime».

                  Così,  a  detta  dei  contemporanei,  le  beatas  non  erano
               solamente  delle  terciaires  (Quevedo),                              ma       anche        e
               semplicemente  delle  laiche  sin  unción  religiosa.  Il  che  ci
               conferma  il  termine  stesso  nella  molteplicità  dei  suoi
               significati:         beata       significa         contemporaneamente                   una
               terziaria che vive sia in clausura sia in comunità sia sola in

               casa propria e una bigotta o una devota senza alcun vincolo
               religioso quindi senza alcun controllo.
                  Il  fatto  non  è  né  nuovo,  né  caratteristico  della  Penisola,
               almeno  per  ciò  che  concerne  quelle  che  in  Spagna  si
               chiamano beatas o terziarie di un ordine religioso e nei Paesi
               Bassi beghine. Questo fenomeno diventa di massa in Europa
               nel  periodo  precedente  la  Riforma  e  rispecchia  tanto  delle

               aspirazioni  religiose  quanto  una  maggiore  difficoltà  per  le
               donne sprovviste di dote di entrare in convento.
                  Non  siamo  in  grado  di  affermare  che,  in  quel  periodo,  si
               trattasse  da  parte  loro  di  una  scelta  deliberata  che  tradiva
               un rifiuto della disciplina conventuale.
                  Per il Cinquecento Marcel Bataillon ha messo in evidenza

               il ruolo importante delle beatas nell’illuminismo e l’influenza
               su quell’«eresia» del Monachatus non est pietas di Erasmo.
               Si afferma allora un altro tipo di beata: Maria Cazalla, beata
               di  Guadalajara,  sorella  del  vescovo  fra  Juan  Cazalla,  è
               sposata. Per lei il matrimonio è un modo di essere più vicina
               a Dio.
                  Isabel  de  la  Cruz,  principale  ispiratrice  degli  illuminati

               della  Nuova  Castiglia  intorno  al  1525,  è  beata,  terziaria  e
               francescana. Non riscontriamo, in questo primo illuminismo,
               d’ispirazione  erasmiana,  il  rifiuto  sistematico  di  qualsiasi
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