Page 199 - Storia dell'inquisizione spagnola
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poveri [...] e perché uno di essi le aveva detto “a la loca, a la
loca”, prendendola in giro». Il che la convince che è possibile
fare a meno di confessori: «Molte volte, siccome non avevo
peccati da farmi perdonare, non mi confessavo e non potevo
andare a comunicarmi; allora Nostro Signore mi diceva di
andarci ed era lui che me lo chiedeva».
La contestazione di Juana non è certo radicale; si confessa
quando può, si comunica quando vuole e non discute con gli
ecclesiastici delle sue visioni .
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Ana de Abella invece confessa delle rivelazioni: «E a
Talavera, mentre faceva una confessione generale nella
chiesa dei recoletos, ha visto Cristo risuscitato che brandiva
una spada e minacciava il confessore, dicendogli che tutto a
lei era già perdonato» e ancora «che la Madonna le diceva:
“non hai bisogno di confessarti ai preti, confessati a me”».
Così, secondo quanto riferisce il curato delatore, Ana de
Abella si comunica molte volte. Perché ne ha il diritto e
Cristo le ha detto che era «confermata nella grazia». Ciò
che, in linguaggio teologico, significa che non può peccare.
Le ilusas ascoltate dal Santo Uffizio rifiutano il controllo
dei confessori perché rifiutano di praticare
l’autorepressione. Rifiutano di essere definite e limitate da
un sapere che spiega loro chi sono, cosa sono le loro visioni
e le loro rivelazioni. Di Catalina d’Escarate, ilusa di Almagro,
sposata, il suo confessore dirà: «Le ho fatto una predica da
uomo versato nella Sacra Scrittura e nella Legge divina,
dicendole di occuparsi del governo della sua casa, delle
necessità del marito e dell’educazione dei figli e non più di
rivelazioni, perché ciò di cui parlava erano illusioni
diaboliche di cui il Santo Uffizio avrebbe potuto essere
informato».
All’autorità dell’uomo della Scrittura e della Legge,
Catalina risponde con l’autorità di una donna: «Anche se gli
Inquisitori l’avessero chiamata, avrebbe saputo render conto
della sua persona, come l’aveva fatto Madre Teresa di Gesù –
che, anche lei, aveva avuto delle rivelazioni e conosceva la
condizione delle anime purganti, lo aveva letto nella sua