Page 197 - Storia dell'inquisizione spagnola
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ecc.» ne è un modello .
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                  Doña  Geronima  de  Noriega,  vedova  di  trentasei  anni,  è
               beata  carmelitana.  Indossa  l’abito  dell’ordine  e  dichiara  di
               «aver  fatto  professione  di  umiltà,  di  abito  modesto  e  di
               raccoglimento nella propria casa».
                  Il suo impegno è conseguente alla morte del marito e di un
               figlio molto amati. All’ombra del Carmelo essa ha affidato la
               propria vita spirituale a un confessore che la guida verso la

               perfezione.
                  Benché  viva  allo  stato  laico,  doña  Geronima  si  circonda
               unicamente  di  donne,  locatarie  della  sua  casa,  attirate  lì
               dalla sua santità.
                  Essa  diventa  intermediaria  della  spiritualità  del  Carmelo
               nei loro riguardi: «Ho raccontato a doña María de la Serna

               (una localitaria) molte cose della biografia di santa Gertrude
               e  di  altri  santi,  per  cercare  di  attirarla  al  servizio  di  Dio  e
               renderla  devota,  e  le  dicevo,  in  particolare,  che  era  meglio
               godere di Dio, qui, nella quiete e nella pace, che partecipare
               a tutte le feste del mondo». Di bocca in bocca, attraverso le
               donne,  la  sua  reputazione  di  santità  si  diffonde  e  attira
               intorno a lei coloro che aspirano a una vita devota.

                  I  suoi  contemporanei  sollecitano  il  suo  aiuto  morale  e
               materiale per liberarsi dal peccato. Un caso di questo genere
               la condurrà davanti all’Inquisizione, su denuncia delle donne
               della sua casa, gelose dell’influenza che essa esercita su di
               un uomo amato da una di loro.
                  Rimasta  allo  stato  laicale,  doña  Geronima  dipende

               strettamente dalla sua reputazione di santità.
                  Alla  prima  lite  di  vicinato,  coloro  che  l’adoravano  ieri  si
               preparano a «farla bruciare oggi». Di fronte all’Inquisizione
               la  devota  dà  prova  di  una  serena  sicurezza.  Laica  attratta
               dalla vita monastica e dai valori che essa esprime, cerca di
               conformarvisi  per  vivere  quotidianamente,  con  intensità,  il
               proprio  ideale  cristiano.  Al  termine  degli  interrogatori,  il

               Santo  Uffizio  sospende  la  causa,  con  una  sentenza  che
               dimostra  come  l’Inquisizione  non  sia  più  una  istituzione
               repressiva  cieca  e  oscurantista.  Sarà  stigmatizzata  solo
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