Page 180 - Storia dell'inquisizione spagnola
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aggiungere la spesa per il vitto dei carcerati troppo poveri
per provvedervi essi stessi e il denaro necessario alle
celebrazione degli autodafé. Ci furono dei grossi passivi e,
nel 1567, un cattivo raccolto dovuto alla siccità ebbe gravi
ripercussioni finanziarie per l’Inquisizione di Granada. La
notizie di una sommossa a Albaicin causò un tale panico che
gli inquisitori destinarono forti somme all’acquisto di armi
per difendersi.
Dal 1560 al 1568, le persecuzioni contro i mori
aumentarono per due ragioni: l’intensificarsi della campagna
contro i turchi e il fallimento, nel 1569, delle trattative per
ottenere la fine dei sequestri. Inoltre, gli inquisitori
visitarono alcuni distretti fino allora esenti, e iniziarono
azioni giudiziarie contro reati che per il passato non erano
mai stati repressi. Nel 1560, la Suprema decise che alcuni
riti (abluzioni, zambras e deguello) dovevano essere puniti
come pratiche eretiche malgrado le istanze dell’inquisitore
che aveva fatto l’ispezione il quale chiedeva clemenza per
tali reati, perché erano dovuti più a ignoranza che a
intenzioni eretiche. Durante l’ispezione in diverse regioni, gli
inquisitori diedero prova di grande rigore; ma il culmine
della severità fu raggiunto in occasione di una visita
compiuta a Malaga nel 1568 dall’inquisitore Gonzales.
È interessante rilevare come la paura dell’Inquisizione non
si limitasse ai convertiti di più recente data. A Granada, che
aveva una popolazione numerosa di Vecchi Cristiani, il Santo
Uffizio non trovava alloggi per i suoi ufficiali perché « gli
abitanti di questa città rifiutano di far entrare gli agenti
dell’Inquisizione nelle loro case». Dal 1560, con l’aumento
del banditismo e con la minaccia di un’insurrezione
generale, gli inquisitori ebbero a loro volta un reale terrore
dei moriscos; sapevano che i reclusi nelle segrete erano
considerati dei martiri dell’Islam e che, nell’eventualità di
disordini, il primo attacco sarebbe stato diretto contro la
sede dell’Inquisizione, il che corrispondeva proprio ai
disegni dei congiurati. Così, il 1° marzo 1567, l’Inquisizione
di Granada si rivolse alla Suprema per informarla