Page 173 - Storia dell'inquisizione spagnola
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Dal  rifiuto  di  conformarsi  alle  pratiche  della  religione

               cristiana  alla  derisione  dei  sacramenti  il  passo  è  breve,  e
               spesso  non  esitavano  a  compierlo.  Ma  come  rimproverare
               loro ciò che i cristiani stessi facevano con altrettanto spasso
               quando si trattava dell’Islam? In fondo era semplicemente un
               modo di rispondere alle provocazioni dei loro avversari.
                  La maggior parte dei cristiani erano ostili ai moriscos: i tre
               sentimenti  predominanti  erano:  il  disprezzo,  la  paura  e

               l’odio.  I  cristiani  rimproverano  ai  moriscos  soprattutto  di
               essere  troppo  prolifici,  troppo  laboriosi  e  troppo  avari.  Il
               popolino non poteva fare a meno dall’invidiare la ricchezza
               che        accumulavano                lavorando            nel       commercio             e
               nell’artigianato.  Nel  regno  di  Valencia  il  popolo  minuto
               reputava  che  per  la  loro  mitezza  essi  contribuivano  a

               mantenere  in  vita  un  regime  feudale  quasi  insopportabile.
               Disgraziatamente  questa  ostilità  poteva  dar  luogo  a  veri  e
               propri  massacri:  a  Granada,  il  2  aprile  1569,  110  moriscos
               furono  assassinati  nel  carcere  delle  Audienze.  Queste
               violenze  trovano  spiegazione  nella  paura:  paura  costante
               dell’insurrezione,  paura  di  essere  catturati  dai  pirati
               nordafricani,  paura  di  cadere  in  mano  ai  bandoleros.  Se

               alcuni  timori  erano  fondati,  altri  erano  solo  frutto
               dell’immaginazione popolare.
                  L’avversione dei cristiani verso i moriscos era accresciuta
               dalla  convinzione  che  questi  ultimi  appartenessero  ad  una
               razza bastarda: i musulmani discendevano da Ismaele, figlio
               della  schiava  Agar,  mentre  i  cristiani  si  consideravano

               discendenti  diretti  di  Isacco.  Questa  concezione  razzista
               delle  origini  dei  musulmani  giustifica  l’applicazione  anche
               riguardo ai moriscos dello statuto della purezza del sangue,
               benché esso non fosse applicato con lo stesso rigore che per
               i giudeizzanti. Infatti, il risentimento che i cristiani nutrivano
               verso  i  moriscos  era  molto  meno  intenso  di  quello  che  essi
               nutrivano verso gli ebrei. Il morisco era disprezzato, a volte

               temuto,  ma  non  suscitava  affatto  un  senso  di  repulsione
               fisica o teologica.
                  Questo odio era corrisposto. E per i moriscos si traduceva
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