Page 167 - Storia dell'inquisizione spagnola
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In altre occasioni, essi si lavavano tutto il corpo, il che non

               mancava di scandalizzare i cristiani.
                  Un  altro  obbligo  rituale  è  stato  oggetto  di  un  rispetto
               costante  e  quasi  unanime:  il  digiuno  del  Ramadan.  Questo
               digiuno dura un mese, è obbligatorio, tranne che per i malati
               e  i  viaggiatori.  Dall’alba  al  tramonto,  i  moriscos  si
               astenevano da ogni cibo e aspettavano la notte per ristorarsi.
                  Alla  fine  del  Ramadan,  ricorre  la  prima  delle  quattro

               grandi feste, quella dell’Alagher Ascaglher, cioè la « piccola
               festa»  o  «  festa  della  fine  del  digiuno  »  perché  chiude  il
               Ramadan.  Essa  dura  tre  giorni,  è  la  festa  della  carità,
               durante  la  quale  si  fa  l’elemosina  ai  poveri.  Nell’epoca
               nasride  (1232-1492)  i  musulmani  di  Granada  pagavano
               invece un tributo in grano. Leonor Hernandez fu denunciata

               per  aver  digiunato  e  guardato  la  luna  alla  fine  del  mese:
               inoltre,  suo  marito  si  era  recato  in  città  per  informare  gli
               amici dell’approssimarsi della festività.
                  La seconda è l’Ahetelquivir o « grande festa », quella del
               sacrificio del montone: i moriscos la chiamano Pasqua ed è la
               commemorazione del sacrificio di Abramo.
                  La  terza,  o  Lalaaçora,  veniva  celebrata  quaranta  giorni

               dopo la seconda. I moriscos onoravano così, il decimo giorno
               della  luna  di  Muharram,  i  Profeti  e,  fra  di  essi,  Gesù.  In
               quest’occasione dovevano  digiunare  e  badare  soprattutto  a
               non commettere peccati.
                  Infine, tre mesi dopo, c’era l’ultima delle quattro feste, si
               chiamava Atheucia ma in proposito non sappiamo nulla.

                  I moriscos effettuavano il riposo settimanale al venerdì, e
               quel  giorno,  usavano  cambiare  la  biancheria  e  vestirsi
               decorosamente. La notte, riunivano a turno parenti e amici
               per  cantare,  ballare  e  mangiare  i  loro  cibi  preferiti.  Nel
               1538,  Juan  de  Burgos  sarà  tradotto  davanti  al  tribunale  di
               Toledo  perché  organizzava  in  casa  sua  delle  riunioni,  alle
               quali si interveniva «por la noche à tocar, y bailar zambras y

               comer alcuzcus» «di notte per suonare, ballare la zambra e
               mangiare il cuscus».
                  In  quanto  al  pellegrinaggio  alla  Mecca  che  ogni  fedele  è
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