Page 164 - Storia dell'inquisizione spagnola
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alcuni  avvenimenti  di  importanza  capitale:  la  conquista  di

               Toledo nel 1085 che liberò la parte settentrionale del paese,
               poi la vittoria di Las Navas de Tolosa nel 1212. Per oltre un
               secolo  non  si  verificò  alcun  avvenimento  importante  e  la
               presa di Granada nel 1492 da parte dei Re Cattolici pose fine
               a questa Reconquista sull’Islam.
                  Ma la popolazione araba, ridotta a una minoranza in seno a
               un paese cristiano, era entrata nella storia della Spagna e ne

               faceva parte integrante.
                  Secondo i termini della Capitolazione di Granada, i sovrani
               accettarono  che  gli  arabi  fossero  considerati  liberi  sudditi
               della  Corona  ed  esercitassero  liberamente  il  loro  culto.
               Tuttavia, una politica di evangelizzazione ebbe inizio sotto la
               spinta  di  Hernando  de  Talavera,  primo  arcivescovo  di

               Granada,  e  poi  del  cardinale  de  Cisneros,  il  quale,  al
               contrario  del  suo  predecessore,  adottò  un  atteggiamento
               fermo  e  perfino  brutale,  che  determinò  delle  conversioni
               forzate  ma  anche  delle  violente  sommosse.  Queste  ultime
               fornirono  un  pretesto  a  Cisneros  per  costringere  i
               musulmani  a  scegliere  fra  il  battesimo  e  l’esilio.  Dopo  la
               rivolta degli arabi che si diffuse dalla catena degli Alpujarras

               ai  dintorni  di  Granada,  Isabella  la  Cattolica  pubblicò  nel
               1502 un’ordinanza che dava a tutti i mori delle province di
               Castiglia  la  scelta  fra  l’esilio  e  la  conversione.  Più  tardi  lo
               stesso dilemma si pose per Valenda e il regno di Aragona. A
               poco  a  poco  i  musulmani  di  Spagna  furono  obbligati  a
               convertirsi  e  nel  1526  si  ammise  che  nel  paese  non  ve

               n’erano più, almeno teoricamente.
                  Coloro  che  scelsero  il  battesimo  formarono  quella  nuova
               minoranza  che  si  designa  con  il  termine  di  moriscos;  da
               allora  la  Spagna  cattolica  si  sforzò  di  assimilarla  alla
               popolazione  cristiana.  Ma  nonostante  i  tentativi  in  questo
               senso, il problema dei moriscos non fu mai risolto, tanto che
               la monarchia decise di espellerli all’inizio del Seicento sotto

               Filippo III e l’operazione si svolse in più riprese.
                  Ma dalla caduta di Granada all’espulsione passò un po’ più
               di un secolo durante il quale la storia dei mori si ridusse ad
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