Page 160 - Storia dell'inquisizione spagnola
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più  di  824  giudeizzanti  e  un  centinaio  di  vittime  salì  sul

               rogo , un numero rilevante che si spiega con l’arrivo di una
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               nuova ondata di portoghesi durante la guerra di Successione
               spagnola.  Uno  dei  casi  più  celebri  fu  quello  del  dottor
               Zapata, medico reale condannato per giudaismo all’autodafé
               di  Cuenca  il  14  febbraio  1725.  Nato  nel  1660  a  Murcia  da
               genitori  portoghesi  compi  studi  brillanti  nelle  università  di
               Valencia e di Alcalá. Negli anni intorno al 1690, sospettato di

               giudaismo  fu  arrestato  dall’Inquisizione  di  Cuenca,  che
               tuttavia  dovette  liberarlo  per  mancanza  di  prove.  La  sua
               carriera  non  ne  soffrì  affatto  tanto  è  vero  che  divenne
               medico dei cardinali Portocarrero e Borja e fu ammesso nella
               Società  reale  di  Siviglia.  Ma  le  sue  pratiche  religiose
               attirarono  l’attenzione  del  Santo  Uffizio.  Dopo  essere  stato

               arrestato e torturato, fu condannato all’abiura de vehementi,
               a un anno  di  prigione,  a  dieci  anni  di  esilio  e  alla  confisca
               della  metà  del  suo  patrimonio.  Se  Zapata  occupa  un  posto
               importante  fu  nella  storia  ebraica,  altrettanto  importante
               l’influenza  della  sua  carriera  e  dei  suoi  scritti  nel  pensiero
               spagnolo.  Egli  condusse  una  coraggiosa  lotta  contro  il
               dogmatismo nel campo della medicina: la sua opera postuma

               Ocaso  de  las  formas  aristotelicas  (Tramonto  delle  forme
               aristoteliche)  pubblicata  nel  1745,  rappresenta  un  attacco
               solidamente  fondato  contro  gli  abusi  della  Scolastica  e  del
               culto  di  Galeno,  basi  della  medicina  tradizionale  nella
               Spagna del Settecento.
                  I  conversos  di  quel  periodo  subirono  pene  severe  quanto

               quelle che avevano subito i loro antenati. Dalle tabelle delle
               confische  del  tribunale  di  Llerena ,  possiamo  seguire
                                                                           17
               l’evoluzione  cronologica  delle  persecuzioni  nel  corso  dei
               secoli XVI, XVII e XVIII. Le cause giudicate agli autodafé del
               10 giugno 1541 e del 24 luglio 1542 fruttarono la somma di
               1.841.260  maravedis,  una  cifra  modesta  corrispondente  al
               periodo  di  relativa  calma  nella  persecuzione  antiebraica

               durante  il  regno  di  Carlo  V,  preoccupato  soprattutto
               dell’eresia  protestante.  Fra  il  1657  e  il  1664  la  somma
               prelevata sui beni di 60 famiglie fu di 19.919.743 maravedis;
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