Page 163 - Storia dell'inquisizione spagnola
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quanto vincitore dell’eresia araba, introdusse nella mentalità

               castigliana  il  concetto  della  discriminazione  razziale  e
               sociale.  La  Spagna  ebbe  allora  due  categorie  di  individui:
               l’uomo  libero  e  l’escluso,  prigioniero  della  sua  condizione.
               Per  sfuggire  a  questa  sorte  miserabile  e  senza  futuro,  fino
               alla fine del secolo XVI, l’ebreo in molti casi preferì scegliere
               il battesimo. Questa soluzione lo salvò per un certo periodo
               dalle persecuzioni inquisitoriali. Nonostante tutto la cultura

               e l’ideologia ancestrali restavano radicate in lui, perché egli
               continuò  a  praticare  in  segreto  i  riti  e  i  costumi  della  sua
               antica  religione.  In  realtà  pochi  conversos  divennero  dei
               sinceri cristiani. La fuga o l’esilio erano la seconda soluzione
               per  avere  la  libertà,  e  fin  dal  secolo  XVI  i  giudeizzanti
               emigrarono verso i Paesi Bassi, l’Inghilterra e l’Italia.

                  Quelli che restarono in Spagna furono braccati, arrestati e
               condannati.  Il  loro  numero  è  ancora  ipotetico.  Secondo  i
               documenti consultati, i casi relativi alle donne furono molto
               numerosi,  a  causa  del  loro  attaccamento  alle  tradizioni
               familiari  o  religiose.  Il  converso,  quale  fosse  la  sua
               estrazione  sociale,  sia  che  appartenesse  alla  massa
               lavoratrice  povera  dell’artigianato,  sia  all’ambiente  ricco

               dell’« alta borghesia» sia ai circoli intellettuali che ruotavano
               intorno  alla  corte,  subì  passivamente,  dopo  una  forte
               resistenza  iniziale,  le  conseguenze  della  politica  del  Santo
               Uffizio,  che  espresse,  in  modo  radicale,  le  tensioni  e  le
               passioni della società spagnola.





                                 Le offensive contro i moriscos

                  Quando nel 711 gli arabi e i berberi guidati da Mūzā Ibn
               Nusayr  e  Tariq  penetrarono  in  Spagna,  la  penisola  cadde

               sotto  il  dominio  dei  musulmani  e  rimase  per  sette  secoli,
               almeno parzialmente, sotto il loro giogo. I cristiani ritiratisi
               nelle  zone  montagnose  a  settentrione  organizzarono  una
               crociata che fu nello stesso tempo una guerra di liberazione.
               Fu una guerra molto lunga e molto dura, contrassegnata da
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