Page 113 - Storia dell'inquisizione spagnola
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della  selvaggina  inquisitoriale.  E  solo  otto  moriscos  sono

               stati  torturati.  Non  è  tuttavia  perché  gli  altri  hanno
               confessato  senza  difficoltà:  quindici  moriscos  hanno  negato
               dal  principio  alla  fine.  I  «protestanti»  sono  stati  quelli
               trattati  più  duramente:  quindici  sono  stati  sottoposti  a
               processo e sei di essi torturati.
                  A Siviglia fra il 1606 e il 1612, il Santo Uffizio giudica 184
               persone di cui ventuno sono state torturate (11,4%): questa

               volta i più sfavoriti sono i moriscos: quattordici di loro sono
               stati torturati mentre erano complessivamente solo trentuno.
               Al  contrario,  solo  tre  «luterani»  su  dodici  hanno  subito
               supplizi,  tutti  nel  1606.  Si  nota  che  i  protestanti  inglesi
               godono  di  grande  indulgenza.  Non  cerchiamo  cause  più
               remote:  dopo  la  pace  del  1604,  la  Spagna  vive  un  idillio

               diplomatico  con  l’Inghilterra  di  Giacomo  I.  L’atmosfera  si
               appesantisce per i moriscos: i tempi dell’espulsione spiegano
               questi rigori.
                  Vediamo  emergere  la  congiuntura.  Altra  spiegazione:
               l’atteggiamento  del  Santo  Uffizio  di  Valladolid  verso  i
               conversos negli anni venti del secolo XVII, esattamente fra il
               1620 e il 1626. In questi cinque anni il numero dei conversos

               incarcerati dal Santo Uffizio è di centoquattro, ma fra il 1624
               e  il  1626  i  perseguitati  del  Santo  Uffizio  sono  pochi  e
               nessuno dei tredici arrestati nel 1622-1623 viene torturato. I
               conversos vivono i bei tempi del conte-duca d’Olivares, che
               sostengono  con  il  loro  denaro.  Nel  1624,  però,  il  caso  del
               dottor Enriquez, medico del duca d’Alba, seppellito secondo

               il rito ebraico, modifica la situazione. Durante gli anni 1634-
               1626 si rivelano diciotto casi di tortura applicata dal Santo
               Uffizio di Valladolid a dei conversos.
                  Riassumiamo.  La  tortura  inquisitoriale  non  è  che  una
               metamorfosi della procedura penale «classica». Essa rimane
               molto  limitata  nelle  sue  applicazioni,  nelle  sue  modalità
               come nelle sue sfere di esercizio. Procedura poco frequente

               se  non  eccezionale  (10%  dei  casi  in  tutto?),  la  tortura  non
               giustifica da sola la terribile reputazione dell’Inquisizione.
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