Page 72 - Federico II e la ribellione del figlio
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e delle dinamiche che portarono all’affermazione della
dimensione statuale, sono le considerazioni di Fernand
Braudel:
La storia d’Europa è una corsa, fra città e Stato: quasi si
potrebbe dire fra la lepre e la tartaruga. Ora, la lepre,
ossia la piú veloce città, inizialmente ha vinto. Ma il
secolo XV vede in Occidente la ripresa e l’arrivo al
traguardo delle lente tartarughe […]. Lo Stato
territoriale, per la precisione, si è costituito fuori dalle
regioni in cui la lepre, la città, aveva già vinto la gara:
davanti ad esso quasi non vi sono vere città, o città
molto potenti, o al piú ce n’è qualcuna isolata […].
Come avrebbero potuto la Germania e in senso lato
l’Italia, realizzare la loro unità? Esse sono irte di città. 104
Federico, piú che miope, va quindi giudicato
lungimirante, perché – come nota Arnaldi – egli si fa
interprete «di una diversa, antitetica maniera di
concepire il governo della cosa pubblica», facendo del
suo Regno meridionale
il modello cui guardavano quanti, con consapevolezza
piú o meno precisa, tendevano a superare il
particolarismo cittadino, per dar vita a organismi
territoriali comprendenti piú città. 105
Dunque Federico ideologicamente ostile alle città va
considerato null’altro che un corollario del mito di
Federico campione dell’assolutismo monarchico, nato e