Page 76 - Federico II e la ribellione del figlio
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poter riconquistare piú tardi […] il terreno perduto» (p.

                427). E segnali di recupero non sarebbero poi mancati.

                La dieta di Magonza del 1235 – oltre ad aver sancito la

                “tregua pubblica”, «al prezzo di un grave sacrificio: la

                destituzione di Enrico, giovane re pieno d’ingegno» (p.
                428) – riaffermò la titolarità imperiale dei poteri sovrani

                sul territorio, riconoscendone ai principi il solo esercizio

                per  delega,  e  avviò  un’opera  di  centralizzazione  della

                giustizia con l’istituzione del justitiarius curie.

                      Due  anni  dopo  Federico  compí  uno  strappo

                significativo alla regola della riassegnazione obbligatoria

                dei  feudi  vacanti,  che  molto  limitava  la  potenziale

                espansione territoriale della corona, annettendo l’Austria

                ai possedimenti imperiali (p. 430).                    109   «Forse si sarebbe

                potuti ancora tornare indietro se non si fosse spento lo

                splendore  della  casa  sveva»  (p.  427):  questa  la

                conclusione di Mitteis. Essa, mutatis  mutandis,  sembra

                riecheggiare l’interrogativo e il rimpianto di Benedetto
                Croce, per la sorte del Regno meridionale:




                Certo, la storia non ha un’unica ma molte vie; e se quella

                vigorosa  monarchia  fosse  durata  piú  a  lungo,  se  le

                condizioni  internazionali  avessero  ciò  consentito,  una
                sorta  di  vita  nazionale  sarebbe  potuta  venir  crescendo

                […].   110




                      Tirando  le  somme,  ci  sembra  di  poter  dire  che  le

                posizioni  dei  due  protagonisti  sui  nodi  spinosi  della
                politica in Germania, se pur diversamente altalenanti nei

                modi e nei tempi, non furono però permanentemente e
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