Page 70 - Federico II e la ribellione del figlio
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tutt’altro che osteggiata dal sovrano. 96
In un recente studio sulla condizione delle città
siciliane nel breve tempo del dominio angioino è stato
documentato che si realizzò un marcato controllo
centralistico, secondo la tradizione francese, tanto che le
città finirono per rimpiangere Federico come sovrano
piú aperto e tollerante. 97
Anche nella comparazione con quanto avveniva in
Francia, la condotta di Federico verso le città appare
tutt’altro che oppressiva. Lí il movimento comunale
ebbe generalmente il piú limitato obiettivo della
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«conquista dell’autonomia amministrativa», ma anche
lí
i tentativi indipendentistici vennero stroncati da una dura
repressione e dal rafforzamento del potere regio da parte
di Luigi IX. […] Il re infatti era nemico dello spirito
comunale non meno che della volontà di indipendenza
dei feudatari. 99
D’altronde, a smentire l’immagine di un Federico
visceralmente contrario ad ogni forma d’autonomia
cittadina basti rilevare che proprio in Germania, a fronte
di talune posizioni anche dure, non poche e non
insignificanti furono le sue aperture verso le città, non
diversamente da come accadde allo stesso Enrico, di
necessità anch’egli “ondivago” nei rapporti con esse.
Furono infatti oltre cinquanta le città nate per impulso di
Federico e sono circa settanta i suoi “privilegi” verso le