Page 65 - Federico II e la ribellione del figlio
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contrapposizione tra un Federico difensore del
particolarismo feudale e nemico giurato d’ogni anelito
autonomistico delle città e di un Enrico invece loro fiero
protettore, aperto alla modernità e proteso alla
realizzazione di una monarchia saldamente unitaria.
Questa lettura si completa e intreccia con l’altra di un
Federico che asseconda cinicamente il forte potere
feudale, pur di avere pace e tranquillità sul fronte
germanico e potersi cosí concentrare sugli affari del suo
Regno meridionale e sul fronte di guerra dell’Italia
comunale. Lettura, quest’ultima, che, a sua volta, è un
tassello dell’antica e ben nota disputa sulla cosiddetta
italianische Kaiserpolitik, esplosa nel tempo in cui la
Germania era tutta protesa verso la sua unità politica, e
che ha continuato ad essere alimentata da successivi
contributi.
Sul finire dell’Ottocento, Heinrich von Sybel (1817-
1895) e Kaspar Julius von Ficker (1826-1902)
animarono in proposito un serrato dibattito (ben noto
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come Sybel-Fickerschen Kontroverse). L’indirizzo
ispirato al primo giudicava negativa, dal punto di vista
degli interessi della Germania, la politica di forte
attenzione all’Italia degli imperatori germanici,
ritenendola causa non secondaria del particolarismo che
aveva polverizzato la nazione tedesca. L’infausta unione
con la monarchia siciliana, spostando ulteriormente a
Sud il baricentro degli interessi dell’Impero, avrebbe poi
ulteriormente contribuito al mancato decollo dello Stato
tedesco.