Page 62 - Federico II e la ribellione del figlio
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destro, «occorso in età giovanile», comportante «una
seria compromissione dell’andatura del soggetto. Il dato
è in accordo con una delle poche caratteristiche fisiche
note di Enrico VII, a cui era stato attribuito il
soprannome di sciancato». 81
Nel referto sono inoltre evidenziate vistose anomalie
nello scheletro facciale. Questa la diagnosi:
Si può concludere per una diagnosi di lebbra
lepromatosa, il tipo piú grave e piú diffuso in passato, in
fase discretamente avanzata di evoluzione, con epoca di
infezione e di esordio clinico precedente di qualche
anno. La malattia cominciò quindi certamente alcuni
anni prima del decesso e le condizioni di sfiguramento
che ne derivarono lo costrinsero certamente ad un
isolamento forzato, fino al suo drammatico suicidio. 82
I risultati di quest’indagine gettano nuova luce sugli
ultimi anni di Enrico, ma anche – per le cose che diremo
– sulle stesse circostanze della sua morte.
La lebbra, com’è noto, era una malattia terribile,
anche perché storicamente gravata da tali pregiudizi da
farne prova di condizione peccaminosa di chi ne fosse
affetto, costringendolo, non solo per ragioni sanitarie, ad
una completa segregazione. L’intero capitolo 13 del
Levitico, tutto dedicato alla lebbra, gronda di
prescrizioni al sacerdote di dichiarare il lebbroso
«immondo». In particolare in esso si legge (13 45-46):
Il lebbroso porterà vesti strappate e il capo scoperto, si