Page 55 - Federico II e la ribellione del figlio
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cosí  a  Wimpfen,  circondato  da  una  folta  schiera  di

                principi ed armati.          68



                Enrico,  fino  allora  mal  consigliato  («come  Roboam

                figlio  di  Salomone  che  ascoltava  giovani  inesperti»),

                sempre  piú  isolato,  fece  vani  tentativi  di  resistenza.

                L’attacco  che  sferrò  contro  Worms  –  città  che,  a

                differenza  del  suo  vescovo,  era  legata  al  padre  –  si

                risolse in un totale fallimento.

                      Ermanno  di  Salza,  Gran  Maestro  dell’Ordine
                Teutonico  e  storico  mediatore  d’ogni  intricata  vicenda

                alla corte di Federico, lo indusse alla capitolazione e a

                presentarsi alla corte imperiale insediata a Wimpfen. Ma

                il  padre  lí  non  si  degnò  di  vederlo.  L’incontro  e  il

                giudizio furono rinviati alla dieta convocata per luglio a

                Worms. È sempre il cronista di Ebersbach ad offrirci la

                sua versione degli avvenimenti:



                Essendo  stato  l’imperatore  ricevuto  gloriosamente  dai

                cittadini di Worms, alla presenza di una moltitudine di

                principi, nobili e conti e ancora di molto popolo di varie

                province,  si  fece  avanti  il  figlio  Enrico  che  si  prostrò

                prono ai piedi del padre, quasi come se fosse reo di lesa

                maestà, chiedendo di essere graziato. Mentre giaceva a

                terra già da lungo tempo senza che nessuno lo invitasse

                ad  alzarsi,  per  intercessione  di  alcuni  principi  fu
                comandato  di  sollevarsi  ed  egli  impaurito  e  confuso

                chiese grazia.       69




                Le notizie degli eventi immediatamente successivi sono
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