Page 52 - Federico II e la ribellione del figlio
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principi ad innalzare Enrico
al trono reale per amore della grazia e dell’onor nostro.
Egli avrebbe perciò avuto ragione di portarvi particolare
affetto […]. Ma, come abbiamo dovuto dolorosamente
constatare, la nostra speranza s’è rivelata vana. Infatti
per infliggere ancor maggior amarezza al cuore paterno,
dopo aver in diverse occasioni ignorato i nostri ordini
[…] egli si volse sconsideratamente contro i nostri
fedelissimi principi, luci e baluardi del nostro Impero
[…]. Quando siamo venuti a conoscenza che ha
attaccato i principi – pupille dei nostri occhi – da ingrato
e immemore di tutti i servigi che essi hanno reso
generosamente prima a noi e poi a lui stesso, non
abbiamo piú potuto tollerarlo […]. Senza vergognarsi –
messi da parte il timor di Dio e l’ubbidienza dovuta al
padre – ha fatto cose terribili contro il prestigio del
nostro nome, prendendo in ostaggio nostri vassalli,
occupando castelli e inducendo sconsideratamente taluni
a dimenticare la fedeltà dovuta a noi […]. Sarebbe di
grave pregiudizio se si chiudessero orecchi e occhi su un
cosí evidente delitto di disubbidienza filiale verso il
padre e verso i principi. 64
Il finale è l’annuncio del suo prossimo arrivo in
Germania per mettere ogni cosa al suo posto.
Qualche settimana dopo, tra la fine di febbraio e gli
inizi di marzo, Federico rivolse un caldo appello ai
cittadini di Worms per mantenerli a lui fedeli, evocando
la vicenda biblica del tradimento di Assalonne verso il