Page 42 - Federico II e la ribellione del figlio
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inquisitori che la storia ricordi. La reazione di papa
Gregorio fu molto dura. In una lettera del 23 ottobre
ingiunse alle autorità ecclesiastiche di Germania di
denunziare pubblicamente e scomunicare gli assassini
del suo inquisitore, «ministro di luce e paraninfo della
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Chiesa». Enrico fin dall’inizio di quella campagna
aveva lasciato trapelare le sue riserve sull’arbitrarietà
delle procedure e la spietatezza degli esiti. Il 2 giugno
1231 aveva ratificato una sentenza emanata dall’abate di
San Gallo relativamente ai beni degli eretici. Secondo
tale pronuncia,
gli eredi di un condannato debbono godere dei beni
ereditari di lui e, similmente, il beneficio deve ritornare
nel diritto e nella potestà dei signori da cui l’avevano
avuto […] ciò tuttavia con l’eccezione delle spese del
rogo apprestato per gli eretici. 47
Da una tale disposizione trapela un senso di
moderazione che sarà travolto di lí a poco dalla paterna
Costituzione melfitana (emanata in agosto) e dai
ricordati provvedimenti del febbraio dell’anno
successivo rivolti all’Impero e specificamente alla
Germania.
La dieta, sospesa nel luglio del 1233 a Magonza,
come annunciato, si tenne poi nel successivo febbraio
1234 a Francoforte, «con tanta moltitudine di principi,
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quale non s’era piú vista da lungo tempo». In quella
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sede fu deliberata una pace generale, ma non furono