Page 35 - Federico II e la ribellione del figlio
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sostegno alle istanze autonomistiche e associazionistiche

                delle  città.  Il  15  gennaio  del  1232  manifestò  consenso

                alla Lega costituitasi tra le città di Francoforte, Wetzlar,

                Friedberg e Gelnhausen (HB,  IV/2 p. 562). Il 17 marzo

                confermò l’istituzione di un consiglio civico a Worms,
                che fu causa di duri scontri col vescovo della città (ivi, p.

                564).

                      Lasciata Ravenna, Federico si avviò verso il Friuli,

                ove aveva riconvocato la dieta per il successivo mese di

                aprile,  non  senza  aver  prima  inviato  in  Germania  il

                cancelliere imperiale Sigfrido, vescovo di Ratisbona, col

                preciso  mandato  d’intimare  al  figlio  di  parteciparvi.

                Enrico questa volta non ebbe scampo e a metà aprile si

                presentò  ad  Aquileia.  Non  vedeva  il  padre  da  dodici

                anni. Ne aveva nove quando padre e madre lo avevano

                lasciato solo in Germania. In tutti quegli anni pare che
                Federico  abbia  tenuto  vivo  il  rapporto  a  distanza  col

                figlio,  in  regale  solitudine,  comunicando  solo  per

                questioni  di  Stato,  per  notificare  direttive  e  dettare

                imperativamente linee di condotta.

                      Si  comprende  bene  che  l’incontro  –  tra  due  adulti

                sconosciuti  l’uno  all’altro  e  carichi  di  incomprensioni,

                stratificate  fino  alla  reciproca  ostilità  –  non  dovette

                lasciar  spazio  ad  effusioni  affettive.  Federico,

                inflessibilmente               intransigente,             pretese          per        la
                riconciliazione  un  atto  di  pubblica  sottomissione.  Al


                figlio  non  restò  che  accettare  senza  batter  ciglio.
                Attestano  la  resa  due  atti.  Il  primo  è  una  sorta  di

                certificazione  –  sottoscritta  a  Cividale,  da  Bertoldo
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