Page 34 - Federico II e la ribellione del figlio
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una  curia  generale  in  Ravenna,  con  il  re  di  Germania,

                nostro  figlio,  e  tutti  i  principi  dell’Impero,  […]

                desiderosi  di  ristabilire  una  pace  generale  nell’Impero

                […].   30



                La  Lega  lombarda,  con  aperta  sfida,  bloccò  i  valichi

                alpini. Ciononostante molti principi tedeschi riuscirono a

                passare. Enrico, che non aveva gran voglia d’incontrare

                il padre, non fece neanche il tentativo di porsi in viaggio,

                coprendosi dietro l’alibi del blocco.
                      La dieta a Ravenna fu spostata a fine dicembre, in un

                clima  di  guerra  aperta  con  la  Lega  e  di  grandissima

                irritazione  di  Federico  per  l’assenza  del  figlio.  Con

                l’evidente  intento  di  delegittimarne  gli  ultimi

                provvedimenti,  Federico  emanò  l’Edictum  contra

                communia  civium  et  societates  artificum,  in  cui,  dopo

                aver rilevato il diffondersi in Germania di consuetudines

                detestande, cosí decretò:



                volendo che i nostri diletti principi dell’Impero possano

                godere,  con  massima  ampiezza,  di  quelle  libertà  e

                privilegi di cui debbono disporre ora e in futuro, in virtú

                della munificenza della nostra altezza, […] revochiamo

                come nulle e cassiamo in ogni città e borgo di Germania

                le  comuni,  i  consigli  e  l’istituzione,  da  parte  di

                universitates di cittadini, di magistrature civiche, rettori
                o  altri  officiali,  deliberata  senza  il  beneplacito  degli

                arcivescovi e vescovi […].                31




                      Enrico,  intanto,  in  Germania  perseverava  nel
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