Page 26 - Federico II e la ribellione del figlio
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materialis constitutus est in subsidium gladii
spiritualis. 19
Duramente giudicata in passato come prova del
cinico abbandono da parte di Federico d’ogni strategia in
Germania, in cambio delle mani libere in Italia, oggi
invece ritenuta, meno severamente, nulla piú che una
realistica conferma di situazioni già da tempo
cristallizzate, la Confederatio, comunque la si voglia
intendere, resta passaggio significativo nel
consolidamento dei poteri della feudalità ecclesiastica e
forse, piú realisticamente, come non s’è mancato di
congetturare, tassello di un disegno di lungo termine,
quello di nazionalizzare la Chiesa tedesca, separandola
da Roma.
Dopo pochi mesi, Federico partí con la moglie
Costanza alla volta di Roma, per ricevere in San Pietro
la corona imperiale. Lasciò in Germania, come s’è detto,
Enrico, re di nove anni d’età, in un paese tutt’altro che
tranquillo, sotto la tutela di Engelberto, vescovo di
Colonia, affiancato da un consiglio di vescovi, nobili e
ministeriali. Questi ultimi, inquadrati nell’ultimo scalino
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della gerarchia feudale, andavano acquisendo un
crescente peso politico, per la saldatura realizzata con gli
emergenti ceti cittadini, tanto che Federico
principalmente contro di loro scaglierà poi l’accusa di
“cattivi consiglieri”.
Giunto in Italia, dopo la solenne incoronazione
imperiale in San Pietro (22 novembre 1220), Federico si
precipitò verso l’ormai definitivamente suo Regno di