Page 21 - Federico II e la ribellione del figlio
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le esperienze primordiali dell’umanità, costituendo cosí
un deposito sapienziale perennemente universale. Tra i
forti miti greci campeggia quello del padre, definito e
trattato nella sua tragica ambivalenza.
Esiodo, inventore della genealogia degli dei, è stato
il primo a presentarlo in duplice valenza. La sua storia
degli dei prende inizio infatti dagli incubi del primo
padre d’essere detronizzato dai figli, con il conseguente
impulso a sopprimerli, e dalla corrispondente ansia dei
figli di sostituirsi ai padri. Urano, prima divinità, getta
nel Tartaro i figli generati, finché uno di essi, Crono,
sfuggito alla sua furia, lo spodesta. Crono ripete il
macabro rito e, sua volta, è sopraffatto da un figlio
fortunosamente sfuggitogli, Zeus, che riesce finalmente
ad imporre la definitiva supremazia e a stabilire la pax
olimpica. Con Zeus, vincitore, nasce il mito della
sacralità del padre.
Ma il conflitto padre-figlio resterà impresso nella
coscienza collettiva, rivivendo, di lí a qualche secolo,
nell’invenzione dei tragici greci che lo caleranno nella
concretezza delle vicende umane. Le Eumenidi di
Eschilo, considerate uno dei testi fondativi dell’etica
privata e pubblica del mondo occidentale, nella finzione
della dialettica processuale, esplicitano l’esaltazione
della sacralità del padre, in contrapposizione al ruolo
materno, ma ricordando, attraverso la voce del coro, che
il padre, assurto a tale ruolo sacrale, altro non era che un
figlio ribelle, affermatosi con la forza.
La trama è nota: a difendere Oreste, reo confesso di