Page 15 - Federico II e la ribellione del figlio
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che, «quando si tratta di praticare la loro giustizia, si
rivelano piú ostinati che giusti e si vergognano di
sembrare remissivi se cedono alla misericordia». 8
D’altro canto era stato il papa in persona ad esortarlo
esplicitamente in tal senso nella lunga lettera di saluto,
scrittagli nel 1227, all’atto del suo insediamento. Nel
ricordargli il significato profondo dei cinque simboli
della potestà imperiale – croce, pomo, lancia, corona e
scettro – il papa aveva sottolineato che il pomo è il
segno della misericordia «alla quale appartiene il regno
eterno» (HB, III p. 9). E Federico non a caso aveva piú
volte evocato la misericordia nella sua Costituzione
melfitana, il celebre Liber Augustalis. In un suo passo
significativo è scritto infatti: «tessiamo la tela della
giustizia ed irrighiamo con i ruscelli della misericordia il
suo frutteto» (Cost., I 33; aveva in ciò seguito anche le
orme di suo nonno, Ruggero II, che nel breve testo del
Proemio delle Assise, le prime leggi da lui emanate per
il neonato Regno di Sicilia, aveva scritto ben nove volte
la parola «misericordia»).
Un altro caso di ribellione di un figlio verso il padre,
ancora vivo nella memoria, era quello che, qualche
decennio addietro, aveva agitato i regni d’Inghilterra e di
Francia. Il figlio di Enrico II d’Inghilterra, Enrico detto
il Giovane (1155-1183), si era infatti rivoltato contro il
padre. Per ben due volte il re-padre fu costretto a
reprimere con le armi la ribellione del figlio. Dopo la
seconda sconfitta il figlio ribelle si dette alla fuga e
girovagando per l’Aquitania morí, ventottenne, colpito