Page 12 - Federico II e la ribellione del figlio
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nostro figlio e tuo marito, e avesse cambiato il figlio
verso il padre e il marito verso la moglie […]. Tuttavia,
poiché nessuna preveggenza umana può evitare ciò che
piace al Signore, […] nostro figlio, tuo marito, è andato
incontro a un destino inevitabile. Preso atto del quale, la
natura ci ha cosí vinto con la pietà, da farci ricordare di
essere padre […] e, dimentichi delle cose passate,
abbiamo pianto, piú di Davide, il nostro Assalonne […].
Rimangono di fronte a noi i due figli che ha avuto da te,
nipoti carissimi al nonno, […] che abbiamo assunto
come figli nostri e li amiamo con affetto piú che paterno.
E te stessa consideriamo come una figlia. Pur se di quel
nostro figlio difficilmente potrai serbare un buon
ricordo, e pur se deplori il divorzio dal letto coniugale,
tuttavia non potrai trattenere le lacrime alla notizia della
sua morte […] (ivi, pp. 30-31).
Quattro lettere, identico tono: misericordia, pietà,
rassegnazione al volere di Dio per l’insensatezza del
figlio e del marito, ineluttabilità del destino; pianto di un
padre che finalmente può prorompere, cancellando il
dolore per le offese ricevute; richiamata,
ossessivamente, quattro volte, come autoassolutoria
comparazione, la ribellione di Assalonne verso il padre
Davide, re e profeta santificato dalla Chiesa (la vicenda
del re biblico e di suo figlio l’aveva evocata, per la
prima volta, sette anni innanzi, al culmine del conflitto
col figlio, in una lettera ai cittadini di Worms: HB, IV/2
p. 528).