Page 99 - Federico II - Genio dei tempi
P. 99
stanze a trapezio, otto su ogni piano, di uguale ampiezza scandiscono
uno spazio nudo e geometrico e ai nostri occhi di moderni assolutamente
non confortevole ma di rara bellezza.
Nelle torri vi sono tuttavia segni evidenti di abitabilità, vasche in pietra,
latrine, condutture per l’acqua, e lo storico suggerisce che potevano
essere stati allestiti dagli ingegneri di corte (come avverrà a Vittoria sotto
le mura di Parma) edifici e strutture in legno, poi scomparsi, per i servizi,
gli animali e le cucine, un back-stage volante della vita di una piccola
corte, giustamente non ospitato nel centro di pietra, sacrale e puro. Chi
ideò Castel del Monte? Alcuni elementi importanti - le volte ad esempio -
rimandano all’arte e allo stile delle chiese dei cistercensi, i monaci sempre
vicini all’imperatore: forse furono i loro maestri costruttori a tradurre in
realtà un disegno e un progetto voluto da Federico. Non lo sappiamo. Altri
elementi, la decorazione policroma degli interni e i mosaici, parlano di
una maestranza araba; evidente e voluta è pure l’ispirazione all’antichità
classica, congeniale al titolo imperiale: tutto il complesso è la chiara
manifestazione di un potere sovrano che si impone come massimo e
«pieno».
L’enigma stilisticamente affascinante, un enigma più apparente che
reale, è la struttura ottagonale del castello. La domanda più impropria
che si può fare a questo proposito è: l’ottagono è un simbolo? La risposta
è complessa.
Conviene prendere il discorso alla larga e esaminare lo statuto
dell’architettura nei secoli medievali. La posizione di questa arte nel quadro
del sapere scandito nell’alternativa tra arti liberali e arti meccaniche è
ambivalente. Le prime sono superiori non perché, come nell’antichità,
siano degne di un uomo «libero», ossia di un uomo che per vivere non
ha bisogno di lavorare, ma perché, in quanto discipline dell’anima non
contaminate dalla materia, «liberano» ed elevano l’uomo (Adelardo di
Bath). Sono arti della mente e del linguaggio, come ad esempio la logica,
oppure arti del numero, come la matematica (aritmetica, geometria, musica
e astronomia). Le arti meccaniche (o adulterine) sono inferiori perché
contaminate dalla materia nella quale hanno necessità di esprimersi e,
per simmetria, gli uomini medievali ne contavano sette al pari delle arti
liberali.
Fra le arti meccaniche, accanto alla tessitura, alla navigazione,
all’agricoltura, e alla medicina ad esempio, c’è anche l’arte della costruzione
che - dice Ugo di San Vittore - si «vale di opere murarie o di legno» e al
pari delle arti sorelle ha come scopo la difesa dell’uomo «nato a differenza
degli altri animali nudo e inerme». Questo l’aspetto duramente materiale
— 93 —