Page 101 - Federico II - Genio dei tempi
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dell’origine sacra del suo potere e forse nessun castello, residenza o
fortezza, lo esprimeva in un modo così affascinante e nitido come Castel
del Monte.
Ottagonali erano i santi battisteri, poligoni risultanti da un cerchio e un
quadrato concentrici: Gregorio di Nissa chiama l’ottagono «un cerchio
con otto angoli» e afferma che la fondazione di ogni chiesa è fondazione
di un nuovo cosmo. E ancora teniamo presente che l’ottagono significa
il Dio-Uomo, il Cristo, proprio perché risultato dal cerchio, forma perfetta
divina, e dal quadrato, forma dell’uomo, e rimanda alla resurrezione, come
scriveva Ambrogio nel Commento al Vangelo di Luca. Per questo «il
carattere intermedio dell’ottagono tra il quadrato e il cerchio si adattava
anche a significare il rito del battesimo, rito iniziatico di passaggio dalla
condizione dell’uomo soggetto al peccato originale a quella di uomo
libero e nuovo» (Cardini 2000).
L’ottagono dunque nei suoi significati è presente come struttura
dominante in non pochi edifici medievali, non tutti religiosi, ma tutti
appartenenti a quel contesto culturale il cui linguaggio è comune: basiliche
perdute come quella di Antiochia di cui parla Eusebio nella Vita Costantini,
o come l’Anastasis, la basilica della Resurrezione di Gerusalemme della
quale i pellegrini, di ritorno dalla Terrasanta, raccontavano meraviglie. Là a
Gerusalemme sorgeva anche la splendida moschea di ‘Omar, creduta dai
cristiani il Templum Domini, dalla pianta ottagonale, che anche Federico
aveva ammirato. «Nella memoria dei pellegrini la rotonda dell’Anastasis
e l’ottagono della moschea di ‘Omar... tendevano a fondersi» (Cardini
2000). In terra europea altri edifici ribadivano la singolare trasparenza
semantica dell’ottagono - a Ravenna la cappella San Vitale, la cappella
Palatina ad Aquisgrana - e poi altri disseminati nell’Europa cristiana, a Pisa,
a Roma, a Northampton, a Tornar, a Cambridge, a Brindisi... Il linguaggio
era quello comune che affondava le sue radici nella cultura precristiana,
era passato attraverso l’arte bizantina ed era stato comunicato in questo
modo all’Islam e al cristianesimo occidentale: l’ottagono era una forma
geometrica privilegiata - ma significativa al pari di altre figure costruite
secondo le regole delle proporzioni - all’interno del discorso «naturale»
(antico e cristiano) della matematica, scienza di ciò che appartiene al
mondo soprasensibile.
Fuori dall’ambito strettamente religioso istituzionale, ma all’interno
della stessa semantica sacrale, ecco altre tracce dell’ottagono: la corona
imperiale del X secolo, la Reichskrone, conservata oggi a Vienna, formata
da otto placche d’oro ornate di gemme; il lampadario in rame dorato dono
del Barbarossa alla cappella Palatina, simile a una cinta di mura scandita
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