Page 85 - Federico II - Genio dei tempi
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stanno sotto... che cosa sono i cieli e chi li governa... Parlaci anche della
misura del grande corpo terrestre, della sua lunghezza e grandezza e
della distanza tra la terra e il cielo più alto, tra la terra e gli abissi.
È chiaro che al centro degli interessi di Federico c’era quella filosofia
che si chiamava «naturale»: un interesse di cui aveva dato prova trattando
il tema - che erroneamente è parso a qualcuno minore o marginale -
del volo e della caccia con gli uccelli, in un’opera piena non solo di una
grande passione fisica e vitale ma anche di una curiosità intellettuale
straordinaria.
La testimonianza più importante a questo proposito sta nella
corrispondenza del filosofo sufi Ibn Sabìn ‘Abd al-Haqq con l’imperatore
Federico II, conservata in un manoscritto in lingua araba della Bodleiana,
interessante non solo per la sostanza dei quesiti (non riportati in forma
diretta nel manoscritto) e delle risposte, ma anche per il tono dello
scambio fra sapienti. Tutto nasce dall’unione della singolare curiosità di
Federico e del suo potere. Entrambi gli aspetti erano evidentemente noti
nel mondo islamico: insoddisfatto delle risposte dei filosofi dell’Egitto,
della Siria e dell’Iraq, l’imperatore si informò sui sapienti che abitavano
nella Spagna musulmana e quando gli fu segnalato «un uomo di nome
Ibn Sabìn noto per la sua abilità filosofica Federico scrisse subito al califfo
Rashld che a sua volta ordinò al suo governatore di cercare la persona
che rispondesse alle domande del Re dei Romani». Il sapiente, ricevute
le domande imperiali, «sorrise e si accinse a rispondere ma quando
l’ambasciatore gli consegnò il denaro di Federico lo restituì con formale
cortesia dicendo che rispondeva alle questioni soltanto per aumentare il
numero dei credenti e far trionfare l’Islam».
Il testo delle risposte ai quesiti è in se stesso interessantissimo al di
là della relazione con il nostro tema, la cultura e le curiosità scientifiche
di Federico. L’autore infatti attinge a una mescolanza di auctoritates
filosofiche greche e a una teologia islamica che disegna una sapienza
sincretistica iniziatica anche se congeniale alla cultura musulmana
dell’epoca, la dottrina sufi, «scienza dell’interiore».
La prima domanda del «principe degno di essere amato» riguarda il
tema dell’eternità del mondo, spinosa questione dibattuta anche nelle
scuole occidentali in quei decenni. Ibn Sabìn critica
... coloro che male hanno interpretato Aristotele... limitandosi a spiegare
ciò che a loro conviene ed è conforme alle loro convinzioni... Ognuno di
loro ha scritto secondo le sue possibilità e per quanto illuminato dalla
scienza ha usato un linguaggio generico, sommario, poco coerente... Chi
chiede di essere guidato deve astenersi dai termini equivoci e... deve
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