Page 74 - Federico II - Genio dei tempi
P. 74

uomini», la phisionomia si occupa dei meccanismi della generazione, ma
          anche di alcuni fenomeni come gli starnuti, gli umori, i tipi di urina, i sogni,

          ed  esamina  inoltre  le  tecniche  divinatorie  basate  sui  comportamenti
          collegando  questa  disciplina  all’analisi  dei  comportamenti  sessuali
          insieme a consigli sull’argomento. In questo campo Michele - come già
          Costantino Africano (il suo De coitu è dell’XI secolo) - si mostra orientato

          verso una valutazione positiva dell’attività sessuale e mette in guardia
          dai pericoli determinati dall’astinenza. Come il suo protettore imperiale,
          anche Michele dimostra una certa indipendenza dall’autorità di Aristotele:
          a proposito del concepimento umano, egli ammette infatti l’esistenza di

          un  seme  femminile  che  concorre  in  modo  analogo  a  quello  maschile
          alla formazione del feto. Si deve far risalire alle osservazioni che Michele
          Scoto ha potuto svolgere alla scuola di Salerno durante la dissezione di
          scrofe la sua descrizione delle cellule dell’utero.

             Nel  Liber  phisionomie  possiamo  trovare  alcune  dichiarazioni  che  si
          riferiscono a osservazioni dal vivo, come quella di un teratoma scoperto e
          esaminato durante una visita medica ad una donna di Bologna, occasione
          questa utile agli storici per datare la presenza dell’autore in quella città il

          21 ottobre 1220.
             Anche in questo testo è fondamentale l’affermazione della influenza degli
          astri sui fenomeni umani: «il feto riceve insieme le sue caratteristiche dal
          corso dei corpi superiori e dallo stato dei due corpi che lo concepiscono».

          Il libro, probabilmente scritto negli anni dal 1228 al 1235, è dedicato come
          altri di Michele Scoto a Federico II.
             Nel 1228 il sovrano è vedovo per la seconda volta e forse si preoccupa
          come ogni sovrano di aumentare la sua discendenza; si sposerà per la

          terza volta sette anni dopo con Isabella figlia di Giovanni Senza Terra.
          Sappiamo  che  la  ragazza  inglese  fu  esaminata  molto  accuratamente
          dagli inviati dell’imperatore prima di ricevere l’anello sponsale:
             Isabella che aveva allora ventun anni ed era alta e fiorente, ben ornata

          e  di  portamento  elegantemente  regale,  fu  condotta  a  Westminster
          rispettosamente  davanti  al  re  e  presentata  agli  ambasciatori  imperiali
          che dopo averla osservata a lungo la giudicarono degna del talamo di
          Federico e confermarono la promessa di matrimonio.

             Con  grave  scandalo  del  pontefice  si  parlò  anche  di  una  ispezione
          intima della sposa, un esame effettuato dagli eunuchi arabi di Federico.
          Probabilmente è una delle solite maldicenze uscite dalla corte pontificia.
             In  occasione  delle  nozze  l’imperatore  seguì  anche  un’altra

          raccomandazione  del  suo  astrologo:  «La  prima  notte  in  cui  Federico
          dormì con Isabella non le si avvicinò fino all’ora esatta che gli astrologi



                                                      —   68  —
   69   70   71   72   73   74   75   76   77   78   79