Page 73 - Federico II - Genio dei tempi
P. 73
la Curia romana, forse non immediatamente immaginabile dal momento
che la figura dell’astrologo è legata per gli storici soprattutto all’imperatore
Federico.
Nel 1226 Michele Scoto è ancora in Italia, a Pisa, ma già al seguito di
Federico II e qui incontra Leonardo Fibonacci. Figlio di un mercante di
Pisa inviato della repubblica a Bugia in Barberia, Leonardo aveva avuto
modo in giovinezza di conoscere le opere di al-Khuwàrizml (secolo IX)
e di altri matematici arabi come Abù Kàmil e di dedicarsi a studi teorici
di matematica. È a Michele Scoto che il Fibonacci dedica il suo Liber
abbati, scritto vent’anni prima dell’incontro pisano, ma ripreso nel 1228:
si tratta di una stimma di aritmetica e algebra attraverso la quale l’autore
introduce nella cultura latina il sistema numerale arabo-indiano e lo
zero. Ed è al «principe molto glorioso, al signore Federico» che si rivolge
Fibonacci nel Liber quadratorum, dove rammenta che proprio a Pisa
incontrò, presentato dal «maestro Giovanni da Palermo», l’imperatore
con il quale discusse la questione sulla possibilità «di trovare un numero
quadrato che aumentato o diminuito di cinque fa nascere sempre un
numero quadrato».
Quando Michele Scoto giunge alla corte di Palermo, sappiamo che ha
già al suo attivo le traduzioni scientifiche più importanti, come la versione
del commento di Averroè al De coelo et mundo di Aristotele, ma è alla
corte di Federico che si rivela come un autore originale. Alcuni indizi fanno
pensare che parti del Liber introductorius - l’opera comprende anche il
Liber particularis, che inserisce per primo i testi astrologici arabo-latini
nel contesto cristiano - siano state composte in Sicilia. Il prologo del Liber
particularis è indirizzato esplicitamente a Federico, «imperatore di Roma
e sempre venerando», per il quale l’autore dichiara di aver scritto il libro
«su sua espressa richiesta». E aggiunge:
Visto che le discussioni dei filosofi hanno attribuito tale importanza
all’astronomia parlandone numerose volte... grazie alle esperienze delle
cose celesti per giungere poi alla conoscenza delle cose terrene, ho
compilato questo compendio che sarà utile a quanti si avvicinano a
questa disciplina. Federico Imperatore di Roma mi ha chiesto di scriverlo
in un linguaggio semplice affinché anche un principiante vi possa trovare
uno strumento con il quale studiare e comprendere l’astronomia in modo
corretto.
Ali’Introductorius, piuttosto caotico nella sua struttura, appartiene
anche il Liber phisionomie, che è il primo vero studio sulla fisiognomica
composto nell’Occidente cristiano. Definita da Michele come la «scienza
naturale che permette di conoscere le caratteristiche degli animali e degli
— 67 —