Page 50 - Federico II - Genio dei tempi
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d’estate, aveva di fatto provocato l’epidemia e mandato a morte molti
uomini, anche nobili come il langravio di Turingia...
La scomunica si abbatte sull’imperatore.
La risposta di Federico è senz’altro più equilibrata della violenta lettera
del papa evidentemente piena di pregiudizi. L’elemento per noi più
interessante e comprensibile è l’uscita in piena luce del vero problema
fra i due contendenti: non la crociata e i suoi ritardi dunque, ma il regno
di Sicilia, ancora una volta indicato dal papa come feudo della chiesa.
Un orgoglioso erede degli Altavilla, per di più ora imperatore dei Romani,
non poteva che avere idee completamente opposte in proposito.
Federico invia lettere ai sovrani d’Europa, precise, ricche di particolari
e questa volta aggressive contro il papa avversario. In una missiva
diretta al re Enrico III d’Inghilterra, succeduto a Giovanni Senza Terra
nel 1216, l’imperatore si dichiara ingiustamente colpito dalla scomunica
e controbatte le accuse con accuse, questa volta durissime. Scrivendo
al sovrano inglese, Federico disegna un ritratto lucido e tremendo della
crisi morale e religiosa della chiesa, dipinta con toni che assomigliano
vivamente a quelli usati dai movimenti ereticali dell’epoca. Roma era
viziata fin nel profondo dalla simonia, infliggeva esorbitanti tasse, praticava
l’usura e invece di comportarsi da madre e nutrice, agiva da matrigna,
stava all’origine di tutti i mali possibili. Anche se i discorsi del capo della
chiesa romana erano dolci come il miele, le sue parole in quel momento
non riuscivano a nascondere i frutti delle sue azioni vergognose. Del resto
- ricorda Federico - non era forse vero che già papa Innocenzo III aveva
trattato da vassallo e umiliato re Giovanni d’Inghilterra? Ecco qual era il
costume della chiesa romana, che opprimeva il mondo, derubava i paesi
e gli individui, eccitava alla violenza come un vero lupo rapace travestito
da agnello con il solo scopo di scomunicare, esiliare, punire, assoggettare
e terrorizzare il popolo... La chiesa originaria, quella dei Padri, era fondata
sulla povertà ed era madre di santi: quelle erano le origini divine dalle quali
la chiesa si era allontanata inseguendo la ricchezza. Federico conclude
lamentando di essere stato mandato in Terrasanta mentre una guerra
intestina lacerava la sua Sicilia, una guerra che il pontefice stesso con
ogni evidenza fomentava. La lettera conservataci da Matteo da Parigi -
anche se sono stati espressi alcuni dubbi sulla sua autenticità - è un testo
impressionante.
Il popolo di Roma parteggiava in modo evidente per l’imperatore.
Quando nel giorno di Pasqua Gregorio IX pronuncia nella basilica di
San Pietro un sermone veemente contro Federico, la folla lo caccia fuori
dalla chiesa inseguendolo per le strade di Roma. Episodio gravissimo
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