Page 36 - Federico II - Genio dei tempi
P. 36

Ma il nuovo anno si apre invece inaspettatamente a favore di Federico.
             Ottone, preoccupato dalle rivolte che stavano maturando nei territori

          germanici e lombardi, lascia precipitosamente la Calabria e il regno. Il
          lungo lavoro di papa Innocenzo cominciava a dare i suoi frutti: la maggior
          parte dei principi tedeschi, premuti dal re di Francia, nell’autunno del 1211 a
          Norimberga dichiara decaduto lo scomunicato Ottone ed offre la corona di

          Germania al giovanissimo Federico di Svevia, riportando in alto la fortuna
          degli Staufen. Ottone, raggiunto dalla notizia in Calabria, si affretta alla
          volta del Nord. Sembra che i sovrani abbiano sovente importanti sogni
          premonitori: questa volta Ottone nella notte vede in sogno un giovane

          orso che balza sul suo letto e lo caccia dal giaciglio. All’inizio di primavera
          Ottone è già a Francoforte. Come re di Sicilia Federico è quindi già salvo,
          ma  proprio  allora  si  spalanca  per  lui  un  nuovo  grande  destino  con  la
          notizia dell’offerta o designazione al trono di imperatore.

             A Palermo molti gli consigliano di rifiutare l’offerta dei principi tedeschi,
          anche sua moglie la regina Costanza che gli ha appena generato un figlio,
          battezzato con il nome del nonno Enrico, e i suoi fedeli, che temono la
          «solita perfidia» degli odiati tedeschi

             insieme  al  futuro  incerto  e  pericoloso  del  nuovo  lontano  dominio.  I
          principi tedeschi non avrebbero ancora mutato atteggiamento come era
          già avvenuto in passato? E quale sarebbe stato il pensiero del pontefice,
          sempre preoccupato di una eventuale unione delle due corone? Innocenzo

          III  aveva  giocato  sempre  in  modo  spregiudicato,  variabile,  attento  al
          momento: come ci si poteva fidare di lui? Anche per chi guarda da lontano
          nel tempo, anche per gli storici, la svolta a favore di Federico nella politica
          di Innocenzo non è completamente chiara nelle sue motivazioni: il papa

          è stato forse persuaso - efficacemente - dal re di Francia Filippo Augusto
          che lo ha messo di fronte al fatto compiuto? O forse Innocenzo si illude
          che il suo pupillo divenuto imperatore sarà in ogni caso più malleabile di
          un «estraneo» come Ottone? Che oltre a tutto ha dato prova di slealtà.

             Federico, lui, non ha dubbi. È stato il volere della divina provvidenza,
          è stato «il Signore a conservarlo contro ogni previsione degli uomini»
          scegliendolo  a  guidare  mirabilmente  l’impero.  Egli  era  unico  e  poteva
          vantare  un  diritto,  appunto,  unico  e  fortissimo  contro  ogni  altro

          pretendente: i principi tedeschi avevano dunque offerto a Federico una
          corona che gli era dovuta.
             Per alcuni anni da qui in avanti la nave di Federico sembrerà avere il
          vento in poppa. I biografi troppo simpatetici nel leggere le fonti dell’epoca

          attribuiscono il corso così favorevole degli eventi soprattutto al fascino
          del personaggio: Federico aveva davvero un bellissimo viso, una fronte



                                                      —   30  —
   31   32   33   34   35   36   37   38   39   40   41