Page 164 - Federico II - Genio dei tempi
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mostra bene come la politica dei franchi fosse complessa e i cristiani
d’Oriente della seconda generazione si stessero arabizzando.
I primi scontri però si ebbero anni dopo, durante la lotta tra Zenkl e
Damasco per il possesso della città di Hims, sotto la pressione del
governatore della città siriana che aveva indotto i cristiani a collaborare
nel contrastare le mire espansionistiche del pericoloso vicino. Zenkl riuscì
innanzitutto a sventare il pericolo di un’alleanza tra i crociati e i bizantini,
che erano in lotta per il possesso di Antiochia, ma presto spostarono
l’obiettivo verso la Siria. La propaganda abile di Zenkl, la minaccia di una
forte armata proveniente dalla Persia, la contrapposizione tra gli interessi
bizantini e quelli crociati, permisero al comandante turco di mantenere
la Siria. Poco dopo Zenkl occupò Edessa ( 1144), che era stata tra i primi
potentati cristiani e, trascorsi due anni, morì.
La vicenda delle crociate successive alla prima ebbe dunque il
denominatore fondamentale nella riconquista di territori persi (prima
Edessa e poi Gerusalemme, come vedremo), ma spesso fu condizionata
dalle brame conquistatrici dei suoi protagonisti. Così la seconda crociata
(1147-1149) fu bandita dopo la perdita di Edessa: papa Eugenio III inseriva
la sconfitta in un disegno della giustizia divina, che aveva voluto punire
i peccati dei cristiani. Il pontefice prometteva l’indulgenza dei peccati, la
sospensione dei processi e la protezione dei beni a chi fosse divenuto
crociato. Fu fondamentale però l’opera di predicazione di Bernardo di
Clairvaux, che convinse Luigi VII di Francia e Corrado III di Germania
a prendere la croce. I piani del papato prevedevano una crociata solo
francese (mentre si pensava ai tedeschi in difesa della chiesa in Italia)
e le mosse di Bernardo finivano con l’intralciare il disegno pontificio
(Cardini 1993). Durante le sue predicazioni Bernardo ebbe anche modo
di difendere gli ebrei, contro i quali predicava un tal Rodolfo, monaco o
ex monaco cistercense.
Già gli inizi di questa crociata furono drammatici: i soldati di Corrado
vennero massacrati a Dorileo (ottobre 1147). I sopravvissuti si unirono
all’esercito di Luigi VII, che era arrivato successivamente a Costantinopoli
e a causa dei cattivi rapporti con l’imperatore d’Oriente si era spostato
presto in Anatolia. Invece di lottare per riconquistare Edessa, come
avrebbe voluto Raimondo, signore di Antiochia, e contro il parere dei
cristiani locali, Luigi VII decise di attaccare Damasco, paradossalmente
una città che dei cristiani cercava l’amicizia. Ma Corrado III di Germania
e Luigi VII di Francia fallirono nell’impresa. Il governatore di Damasco,
Unur, aveva chiamato in suo soccorso i principi musulmani della regione
e si prospettava l’arrivo di Norandino (Nùr al-dln), che aveva raccolto
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