Page 161 - Federico II - Genio dei tempi
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confronti del pontefice.
             Come  si  poteva  giustificare  un’attitudine  guerresca  in  un  Ordine

          monastico? L’Occidente aveva sempre sostenuto, sulla scia di Agostino, il
          tema della guerra giusta in alcune circostanze, e con Bernardo di Clairvaux
          si arriva ad esaltare la purezza di questa nuova cavalleria in contrasto
          con quella secolare. Bernardo era presente al concilio di Troyes (1128)

          durante il quale venne riconosciuta l’esistenza dell’Ordine templare. Nella
          sua Lode della nuova milizia, dedicata ai «soldati del tempio», i Templari,
          metteva l’accento sull’esaltazione della vita povera, del saciificio, più che
          sulle questioni dei territori controllati dagli europei in Oriente.

             Sosteneva Bernardo che uccidere un malfattore non era un illegittimo
          omicidio, ma un lecito «malicidio»: nella morte del pagano, il cristiano
          si gloria, perché è Cristo stesso ad essere glorificato, anche se sarebbe
          stato meglio non uccidere i pagani, bensì indurli a cessare di molestare

          i fedeli. Bernardo incitava i soldati di Cristo nella loro azione: «Procedete
          sicuri, soldati, e allontanate con animo intrepido i nemici della Croce di
          Cristo, sicuri che né la morte né la vita vi separeranno dalla carità di Dio».
          Il loro destino era chiaro: «Infatti se sono beati coloro che muoiono nel

          Signore, non lo saranno molto di più quelli che muoiono per il Signore?».
             L’Ordine  dei  Templari  ebbe  una  storia  assai  suggestiva.  Sorse  una
          ventina  di  anni  dopo  la  presa  di  Gerusalemme,  con  l’assenso  di  re
          Baldovino che cercava degli utili strumenti per difendere il neonato regno

          e che li alloggiò in un’ala del Tempio della Città Santa. L’Ordine crebbe
          rapidamente grazie ai reclutamenti promossi dal suo fondatore Ugo di
          Payns in Francia, Spagna e Inghilterra e ben presto si strutturò come un
          vero e proprio Ordine monastico, con una regola d’ispirazione cistercense,

          rigidamente strutturato al suo interno e dotato di grandi ricchezze sia
          in Terrasanta che in Europa. Anzi, proprio una delle ragioni per le quali
          l’Ordine templare attirò su di sé vaste antipatie fu che, grazie all’ampiezza
          dei suoi beni (terre, castelli, chiese), potè esercitare una fiorente attività

          bancaria e di prestito, soprattutto nei confronti dei principi.
             Al  proprio  interno  i  Templari  distinguevano  tra  cavalieri  e  sergenti,
          fratelli rurali e fratelli di mestiere: i primi erano combattenti, i secondi
          si  occupavano  delle  terre  o  delle  mansioni  domestiche.  Spesso,  in

          Terrasanta,  i  Templari  assoldavano  anche  truppe  mercenarie  con  cui
          difendere le fortezze. Castelli crociati si trovavano in molte parti degli
          stati  cristiani  d’Oriente:  lungo  le  strade  per  Gerusalemme,  ma  anche
          non lontano da Antiochia, o a Sud, dove la città di Gaza era una loro

          fortezza, e tra Acri e Damasco, lungo la via d’accesso al Monte Carmelo,
          in Palestina. I Templari non persero di vista il loro obiettivo originario:



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