Page 158 - Federico II - Genio dei tempi
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Boulogne aveva fondato la contea di Edessa. Anche Tancredi d’Altavilla
aveva abbandonato il grosso dell’esercito e si era recato in Armenia
in cerca di fortuna, senza per altro avere successo. Iniziavano perciò a
costituirsi dei principati crociati in Oriente, indipendenti tra loro e rispetto
a Bisanzio e alle potenze di provenienza dei condottieri.
Era ormai chiaro che se per l’imperatore bizantino la spedizione dei
franco-normanni doveva portare al recupero di territori perduti nella
guerra contro i turchi, gli avventurieri occidentali erano spinti dal desiderio
di guadagno e di potere personale. Nicea si era salvata dal saccheggio
arrendendosi all’imperatore, ma non fu così per Antiochia, vittima di un
terribile massacro.
Gerusalemme restava la meta principale della spedizione. La Città Santa
venne presa solo nel 1099, da un’armata ormai decimata dalle malattie e
grazie al contributo di genovesi appartenenti a una flotta di passaggio,
abili nel costruire macchine d’assedio. Anche qui si verificò un massacro
della popolazione: in modo paradossale il desiderio di recupero della città
simbolo del cristianesimo si univa alle più sanguinarie abitudini belliche.
Portato a termine il compito che i crociati si erano posti, nacque il
problema dell’organizzazione politica di Gerusalemme e dei territori che
i singoli capi si andavano conquistando. In un primo tempo fu indicato
Goffredo di Buglione come advocatus, difensore, del Santo Sepolcro, ma
ben presto i vincitori si organizzarono in piccoli staterelli, che riproducevano
il modello feudale europeo. Nel volgere di qualche decennio s’imposero
il regno di Gerusalemme, la contea di Tripoli e il principato di Antiochia
e venne conquistata tutta la costa siriaco-libanese. In linea teorica, il re
di Gerusalemme (il primo fu Baldovino, fratello di Goffredo di Buglione)
era il signore feudale degli altri principi, ma non si riuscì mai a costituire
un dominio abbastanza forte da impedire l’autonomia dei feudatari e da
limitare il peso delle altre componenti della società che in questi territori
andava costituendosi.
La presenza crociata in Terrasanta fu complessivamente breve, dato
che durò meno di duecento anni. Essa tuttavia lasciò una certa impronta,
importando i criteri dell’architettura militare e civile europea e determinando,
per un certo periodo, una società complessa, con elementi diversi, dai
franchi ai mercanti italiani, ai membri degli ordini monastico-cavallereschi,
oltre che alle genti locali delle diverse confessioni cristiane e ai musulmani.
Agli ebrei, in un primo tempo allontanati da Gerusalemme, fu in seguito
concesso di tornarvi stabilmente. Nei confronti dei discendenti dei primi
crociati, che si andavano orientalizzando nei costumi e che sposavano
alle volte donne del posto, gli europei manifestarono profonda diffidenza:
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