Page 98 - Per la difesa dello Spiritismo
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dinanzi spiegato, la firma della persona in discorso. E allora il Sudre
          esclama trionfante: «E’ questa una prova mirabile in dimostrazione
          del fatto che non è punto necessario di ricorrere all’ipotesi spiritica
          onde spiegare i casi di riproduzione della scrittura o della firma dei
          defunti» (P. 63).
                 Volle disdetta, che a mitigare gli entusiasmi antispiritici del
          nostro autore, venisse contemporaneamente in luce il numero di
          marzo   della   «Revue   Spirite»,   in   cui   lo   scrivente   pubblicava   e
          commentava il caso mirabile d’identificazione personale del defunto
          scrittore inglese Oscar Wilde, i messaggi del quale risultarono una
          perfetta riproduzione della di lui calligrafia. Il che è infinitamente
          diverso, e non ha nulla di comune col fenomeno di copiare da un
          «cliché» subbiettivamente percepito, la firma del consultante.
                 E qui non posso esimermi dal riprodurre un brano della mia
          discussione in merito alla differenza esistente tra i due ordini di fatti.
          Io facevo rilevare in proposito quanto segue:
                 «Cominciando   dalla   prova   d’identità   calligrafica,   gioverà
          rammentare ciò che si disse in precedenza che tutti i messaggi dettati
          con le medianità combinate di Mrs. Travers-Smith e del signor V., si
          rivelarono uno stupefacente fac-simile della scrittura autografa del
          defunto sé affermante presente; in guisa da risultare riprodotte le più
          insignificanti   caratteristiche   della   scrittura   stessa,   insieme   alle
          caratteristiche   maggiori,   quali   quelle   della   lettera   “a”   scritta
          nell’alfabeto greco, o il fatto dello staccare un gruppo di lettere dalle
          rimanenti lettere costituenti una parola. Di tutto ciò chiunque può
          rendersi conto comparando i fac-simili pubblicati nel libro della
          Travers-Smith.   Non   sarà   inutile   rammentare   altresì   come   in   tali
          circostanze l’automatista scrivesse ad occhi chiusi e con rapidità
          vertiginosa.
                 Queste   le   modalità   complesse   e   straordinarie   con   cui   si
          estrinsecò per molti mesi il fenomeno; modalità le quali suggeriscono
          delle considerazioni teoriche  importantissime,  nonché contrarie  a
          qualsiasi spiegazione naturalistica dei fatti. A meglio dimostrarlo,
          conviene   anzitutto   indagare   fino   a   quali   estremi   si   potrebbe
          legittimamente   spingere   l’interpretazione   naturalistica   di


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