Page 32 - Per la difesa dello Spiritismo
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tali   facoltà  non   furono   certamente   acquisite   nel   processo   di
          evoluzione terrena, il cui ambiente è inadatto al loro esercizio, e
          non   ne   giustifica   l’emergenza  –   allora,   dico,   appare   legittima
          inferenza il concluderne che tali facoltà dimostrano l’esistenza di
          un altro mondo più elevato, in  cui esse dovranno esercitarsi
          liberamente,   in   armonia   con   un   altro   ciclo   evolutivo   non   più
          condizionato   dal   nostro   ambiente   terreno.   In   breve:   tali   facoltà
          dovrebbero considerarsi non già residui, ma rudimenti; nel senso,
          cioè, di una promessa per il futuro, non già di un’inutile eredità del
          passato.
                 Ed è importante aggiungere che la teoria che qui si presenta
          in abbozzo, non è punto una speculazione filosofica fondata sopra
          presupposizioni inverificabili, ma è un’ipotesi scientifica, fondata
          sopra l’interpretazione di una classe precisa di fatti... Sarebbe
          vano   il   contestare  che   se   si   potesse   provare   l’autenticità   dei
          fenomeni di precognizione, di retrocognizione, di chiaroveggenza,
          con gli altri tutti che testificano come nel nostro spirito si rinvengano
          facoltà   psicosensorie   trascendentali,     allora   il   fatto
          dell’indipendenza dello spirito dal corpo risulterebbe manifesto;
          sennonché   le   prove   di   tal   sorta   sembrano   per   ora   lungi   dal
          dimostrarsi adeguate al còmpito, e sono forse appena sufficienti a
          giustificare l’inferenza». (Modern Spiritualism; vol. II; p. 359).
                 Dunque, secondo il Podmore, «sarebbe vano il contestare» la
          sopravvivenza   dell’anima,   qualora   fosse   provata   l’esistenza   dei
          fenomeni di metagnomia. Proprio quello che ho sempre sostenuto
          anch’io! Che ne pensa il Sudre? Quale terribile disinganno ha da
          essere stato il suo, allorché apprese dal mio precedente articolo come
          il   Podmore   ritenesse  audacemente  che   l’Animismo   prova   lo
          Spiritismo! E ciò che nella situazione del Sudre appare quasi tragico
          è questo: che almeno il Podmore s’illudeva di poter ridurre tutti i
          fenomeni metapsichici alla sola telepatia, e in conseguenza, di poter
          negare l’esistenza dei fenomeni di metagnomia propriamente detta;
          con ciò sentendosi al sicuro nella sua qualità di campione mondiale
          dell’antispiritismo; laddove il Sudre, essendo ben certo dell’esistenza
          delle facoltà supernormali in discorso, come se la caverà? Come farà


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