Page 24 - Per la difesa dello Spiritismo
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d’incoscienza   (per   quanto   è   dato   presumerlo)   nella   notte   di
          mercoledì, alle ore 11 pom., e apparentemente rimase in tale stato
          fino alla morte. Nella sera di giovedì, se ben ricordo (presi nota del
          fatto subito dopo avvenuta la morte), trovandomi al suo capezzale,
          presi la mano di lei, e fui sorpreso di riscontrare che s’io facevo un
          certo segno, essa mostrava palesemente di averne coscienza... Onde
          non menomare il valore di ulteriori possibili accenni all’incidente, mi
          astengo dal narrare come mi comportai in tale circostanza. Basti per
          ora il conoscere che quanto si contiene nel messaggio risulta esatto;
          come appare inoltre probabile e naturale ch’essa ben poco rammenti
          all’infuori   dei   particolari   comunicati...   Stando   le   cose   in   questi
          termini; come mai la telepatia potrebbe giungere a circoscrivere i
          limiti dello stato in cui versava la presunta comunicante, fino a saper
          distinguere i particolari conciliabili con le condizioni di lei da quelli
          appropriati   a   me   solo?   Perché   non   fornirmi   gli   altri   ragguagli
          complementari?   Perché   arrestarsi   così   a   proposito?».   (American
          Proceedings; vol. IV, p. 545-546).
                 Così il prof. Hyslop; ed ove si consideri che i particolari
          complementari   di   cui   si   tratta   erano   presenti   al   pensiero   del
          consultante,  né più né meno degli altri riferiti, non si saprebbe
          davvero comprendere il mistero di una cernita tanto sapiente da parte
          della... prosopopesi-metagnomia.
                 Pervenuto  a  questo  punto  mi   avvedo  come  la  lista  degli
          esempi   contrari   alle   disgraziatissime   ipotesi   sopra   riferite,   siasi
          allungata oltre misura; e pertanto mi limiterò a riportare in riassunto
          due soli esempi ancora.
                 Nelle sedute sperimentali con miss Macleod, si manifestò la
          sorella di lei, per nome Etta. Allorché era in vita, ed afflitta dal male
          che la trasse alla tomba, essa credeva di soffrire di una malattia di
          stomaco, laddove i famigliari sapevano trattarsi di una malattia di
          cuore. Ora nel messaggio medianico, essa, tra l’altro, accennò alla
          causa della sua morte, e la disse dovuta a una malattia di stomaco.
          (Proceedings; vol. XIII, p. 351).
                 Come conciliare anche questa sorta di errori con le ipotesi
          della   «prosopopesi-metagnomia»?   Sapeva   il   vero   miss   Macleod,


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