Page 203 - Per la difesa dello Spiritismo
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CONCLUSIONI


                 Giunto al termine di questo non breve lavoro di confutazione
          intorno a un libro eccezionalmente partigiano e superlativamente
          sofistico, dichiaro ch’io ritengo di avere provato, sulla base dei fatti,
          che   l’ipotesi   fondamentale   propugnata   dal   Sudre:   quella   della
          «prosopopesi-metagnomia»,   la   quale   avrebbe   dovuto   spiegare
          naturalisticamente tutte le manifestazioni metapsichiche ad effetti
          intelligenti, si dimostrava invece miseramente inferiore al proprio
          còmpito in qualsiasi categoria di manifestazioni medianiche. Quanto
          alle ipotesi complementari escogitate dall’autore onde far fronte a
          manifestazioni esorbitanti i limiti esplicativi dell’ipotesi in discorso,
          vale a dire, quella per cui si afferma l’esistenza di un «fantasma
          teleplastico», o «doppio», il quale si separerebbe dal corpo somatico
          nella crisi della morte «per conservare una vita indipendente da
          quella del suo creatore, o piuttosto per avvinghiarsi ad altri viventi
          durante un certo tempo»; nonché l’altra per cui si concede l’esistenza
          di «memorie che sopravvivono, ma che se non risultano palesemente
          del «psichismo morto», sono però ben lungi dall’essere personalità
          viventi»; quanto a queste ipotesi, si è visto come dimostrassero
          soltanto in guisa eloquentissima, quali sforzi mentali disperati fosse
          costretto   a   fare   l’autore   onde   liberarsi   in   qualche   modo
          dall’invadenza   intempestiva   dell’ipotesi   spiritica;   sforzi   che   lo
          riducevano a formulare delle ipotesi le quali rappresentavano già
          delle concessioni agli spiritisti oltremodo pericolose, in quanto con le
          medesime si varcava la frontiera della morte, segnando il primo
          passo irrevocabile nel dominio spirituale, ed ammettendo ciò che
          costituiva   la   base   fondamentale   della   tesi   spiritica.   Il   che,
          naturalmente, determinava per il Sudre una situazione insostenibile,
          destinata a crollare come un castello di carta al primo cozzo con la
          realtà. E la realtà erano i fatti, i quali demolivano dalle fondamenta
          l’edificio costruito dal Sudre, in quanto dimostravano che il «corpo
          fluidico» lungi dal sopravvivere alla morte del «corpo somatico» per
          quel breve periodo che il Sudre gli assegna per comodità teorica,


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