Page 201 - Per la difesa dello Spiritismo
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dell’evoluzione e della spiritualizzazione delle facoltà sensorie, a
          cominciare  dai   fenomeni  della  «trasposizione  dei   sensi»,   i  quali
          evolvendo gradatamente, si trasformano nei fenomeni di autoscopia
          e  alloscopia, in cui il sensitivo percepisce macroscopicamente e
          microscopicamente l’interno del proprio corpo e l’interno del corpo
          altrui; fenomeni che a loro volta si elevano, fino a trasformarsi nella
          lucidità propriamente detta, in cui il sensitivo percepisce attraverso
          qualunque corpo opaco inanimato; e questi ultimi aprono il varco
          agli altri fenomeni ben più importanti della percezione di cose e di
          eventi a qualunque distanza dal sensitivo (telestesia); i quali, infine,
          si sublimano e si spiritualizzano fino a raggiungere gli alti fastigi
          della chiaroveggenza nel passato e nel futuro (retrocognizione e
          precognizione).   Ora   è   da   tale   complesso   meraviglioso   di
          manifestazioni Animiche che i propugnatori dell’ipotesi spiritica ne
          deducono razionalmente quanto formò argomento delle precedenti
          considerazioni; che, cioè, tutto ciò di mostra che nei recessi della
          subcoscienza   umana   esistono   facoltà   psicosensorie   d’ordine
          elevatissimo, le quali risultano indipendenti dalla «legge di selezione
          naturale», e in conseguenza, non possono essere che i sensi spirituali
          esistenti preformati, allo stato latente, nella subcoscienza umana, in
          attesa di emergere ed esercitarsi in ambiente spirituale, dopo la crisi
          della morte; così come nell’embrione esistono preformati, allo stato
          latente, i sensi della vita terrena, in attesa di emergere e di esercitarsi
          in ambiente terreno, dopo la crisi della nascita.
                 Non   è   chi   non   vegga   come   le   triplici   conclusioni   a   cui
          giungono i propugnatori dell’ipotesi spiritica, ciascuna delle quali è
          complementare   delle   altre,   equivalgano   cumulativamente   a   una
          dimostrazione rigorosamente sperimentale dell’esistenza nell’uomo
          di   uno   spirito   indipendente   dal   corpo,   organizzatore   del   corpo,
          sopravvivente alla morte del corpo; dimostrazione che per divenire
          incontestabile e definitiva, non attende che la formulazione di una
          quarta conclusione complementare, da ricavarsi dai fenomeni spiritici
          propriamente detti.
                 Questa pertanto la base incrollabile su cui poggia l’ipotesi
          spiritica  dal   punto   di   vista   Animico  delle   manifestazioni


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