Page 199 - Per la difesa dello Spiritismo
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unicamente tra di loro per la loro graduatoria evolutiva, e che
dimostrano rispettivamente: 1° - che la sensibilità e la motricità
risultano separabili dai sistemi nervoso e muscolare; 2° - che la
volontà umana subcosciente ha la potenza di disintegrare a distanza,
trasportare, reintegrare la materia; 3° - che la volontà stessa possiede
altresì la facoltà di risolvere l’organismo umano nella sostanza
amorfa e primigenea che lo compone, per indi servirsene onde
riorganizzare arti umani, volti umani, organismi umani perfetti e
indipendenti dal medium; tutte facoltà le quali traggono
necessariamente a inferirne che l’organismo umano ha da risultare a
sua volta il prodotto di queste medesime forze e facoltà esteriorabili,
dominatrici della materia inanimata, e organizzatrici della sostanza
somatica; forze e facoltà dirette da una volontà subcosciente di natura
trascendentale; o, in altre parole, traggono logicamente a concluderne
che lo spirito organizza il corpo, e non già che il corpo organizzato
generi lo spirito, come asseriscono i rappresentanti della scienza
ufficiale. Noto in proposito che l’opera magistrale del dottor Gustavo
Geley: «De l’Inconscient au Conscient», è per intero dedicata alla
dimostrazione scientifica di tale capitalissima verità. Egli scrive: «La
nozione della “ideoplastia”, che a noi viene imposta dai fatti, risulta
di un’importanza capitale; giacché per essa si apprende che l’Idea
non è una dipendenza ed un prodotto della materia. Al contrario,
deve dirsi che l’Idea plasma la materia, conferendole forma ed
attributi» (p. 69). Ricordiamoci pertanto che queste prime
conclusioni, rigorosamente fondate sui fatti, e a cui si pervenne
seguendo il metodo scientifico dell’ascesa graduale dal noto
all’ignoto, bastano già a dimostrare l’esistenza nell’uomo di uno
spirito indipendente dal corpo - quindi presumibilmente preesistente
al corpo e sopravvivente alla morte del corpo – e in pari tempo,
valgono a demolire irremissibilmente il postulato fondamentale su
cui poggia l’odierna biologia, secondo il quale l’organo cerebrale
crea la funzione del pensiero, laddove i fatti dimostrano che è lo
spirito – cioè la funzione del pensiero - che crea gli organi.
Sempre dal lato psicofisiologico, ma da un punto di vista
diverso, i propugnatori dell’ipotesi spiritica prendono le mosse dai
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