Page 200 - Per la difesa dello Spiritismo
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fenomeni di esteriorazione della sensibilità e della motricità per
arrivare gradatamente alle altre manifestazioni affini della
formazione completa di un «corpo fluidico» esteriorato, identico a
quello del sensitivo che soggiace all’esperienza, «corpo fluidico»
provvisto di sensibilità e di motricità, ma sprovvisto di attributi
intelligenti, poiché riproduce automaticamente i movimenti del
sensitivo stesso; per indi passare ai casi, sia spontanei che provocati,
in cui lo «sdoppiamento» risulta ad un tempo fluidico, sensorio e
psichico (bilocazione), per modo che la personalità cosciente del
sensitivo esula nel «corpo fluidico», scorgendo a distanza il
proprio «corpo somatico» inerte e senza vita. Pervenuti a questo
punto i propugnatori dell’ipotesi spiritica ne concludono
necessariamente come nell’uomo esista un «corpo fluidico»
(perispirito), il quale rappresenta l’anello di congiunzione tra
l’organismo somatico e lo spirito, e risulta separabile dall’organismo
somatico in circostanze speciali di rilassamento vitale (come nel
deliquio, nell’estasi, nel sonno fisiologico, in quello sonnambolico ed
ipnotico, nei casi d’inalazione di cloroformio, e via dicendo); tutte
condizioni di fatto le quali portano ad inferirne logicamente che se
nell’uomo esiste un «corpo fluidico» il quale riveste funzione
d’involucro dello spirito, e risulta temporaneamente separabile
dall’organismo somatico anche durante l’esistenza terrena, allora la
morte deve consistere nella separazione definitiva tra l’organismo
somatico da una parte, e lo spirito provvisto del proprio involucro
dall’altra. Queste le conclusioni dei propugnatori dell’ipotesi
spiritica, che, come si vede, anche in queste circostanze procedono
rigorosamente dal noto all’ignoto.
Finalmente, dal lato puramente psichico, i propugnatori
dell’ipotesi spiritica prendono le mosse dalle esperienze di
trasmissione del pensiero a breve distanza, per passare a quelle
analoghe conseguite a distanze notevoli; esperienze che aprono il
varco alle manifestazioni telepatiche propriamente dette, per le quali
non esistono limitazioni nello spazio; quindi avvicinano, comparano,
collegano tali manifestazioni dimostrative della potenzialità
funzionale del pensiero, con le manifestazioni complementari
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