Page 153 - Per la difesa dello Spiritismo
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bianca forma curva sul recipiente. Quindi “Nepenthes” si rizzò e si
rivolse a noi... guardando attorno fino a che non scorse Herr E., che
seminascosto sedeva dietro un altro spettatore. Allora si diresse a lui,
sospesa in aria, porgendogli un oggetto. - “Mi porge un pezzo di
cera” - egli esclamò - ; poi riprendendosi: “No, è il modello della sua
mano. Gliela copre fino al polso; la sua mano si dissolve dentro al
modello”. - Mentre ancora parlava, già la forma scivolava
quietamente verso il gabinetto, lasciando il modello di paraffina tra le
mani di Herr E. - Finalmente erasi ottenuto il tanto bramato
fenomeno! - Finita la seduta, fu esaminato il modello. Esteriormente
appariva informe, grumoso , e constava di molti strati sovrapposti di
paraffina; ma dalla breve apertura del polso si scorgeva all’interno
l’impronta di tutte le dita di una piccolissima mano. - Il giorno dopo
lo portammo ad un modellatore di professione (certo Almiri),
affinché ne ricavasse il getto. Egli e i suoi operai guardavano attoniti
quel modello, e constatando che una mano umana dopo averlo
prodotto non avrebbe potuto ritrarsi, finirono per chiamarla opera di
stregoneria. Quando il getto fu compiuto, apparve agli occhi nostri
una mano piccolissima e completa fino al polso, su cui si rilevavano
pienamente le unghie, e si disegnavano le linee più fini delle nocche ,
delle giunture e del palmo. Le dita affusolate e perfettamente
conformate stupirono l’artista sopra ogni altra cosa e lo convinsero
dell’origine supernormale del modello, inquantoché si presentavano
incurvate per modo che una mano umana non avrebbe potuto
ritrarsene».
In quest’altro brano è descritto il modo con cui «Nepenthes»
si smaterializzava in mezzo al circolo: «... Essa restava quieta in
mezzo a noi reclinando lentamente il capo, sul quale brillava il
consueto diadema. In pochi minuti, senza che si avvertisse il più
lieve fruscìo, la sovrumana, la spirituale “Nepenthes”, così bella, così
reale, così vivente, erasi convertita in una piccola nubecola luminosa
non più grande di una testa umana, sopra la quale brillava ancora il
diadema. Indi quella luminosità si affievoliva, il diadema si
dissolveva e spariva a sua volta: tutto era finito».
Le citazioni riportate parvero a me necessarie onde fornire ai
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