Page 151 - Per la difesa dello Spiritismo
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sempre disposti ad accogliere qualunque ipotesi gratuita ed assurda la
          quale armonizzi coi loro preconcetti, e a ripudiare ciecamente una
          Verità palese e indubitabile, se questa contrasta coi preconcetti stessi.
          Beniamino Franklin, purtroppo, non aveva tenuto conto che la così
          detta «credulità degli increduli» è di gran lunga più cieca e tenace
          della «credulità delle anime semplici»; dimodoché per combatterla e
          vincerla   non   bastano   i   fatti,   non   bastano   i   processi   scientifici
          dell’analisi comparata applicata a un gran numero di fatti; non basta
          la   convergenza   mirabile   di   tutte   le   prove   nel   senso
          dell’interpretazione   spiritualista   dei   fatti.   Che   cosa   dunque   si
          richiede? Ecco: non vi è non vi può essere che l’opera del Tempo la
          quale sia capace di averne ragione; e la drammatica storia di tutti i
          precursori lo dimostra in cento guise diverse. Tra un secolo l’umanità
          civilizzata riconoscerà senza più discutere la grande Verità che ora
          costa tante amarezze a chi la propugna.

                                         * * *

                 Proseguendo nella nostra esposizione dei casi notevoli di
          fantasmi completamente materializzati, noto che il terzo episodio
          classico del genere, è quello della celestiale «Nepenthes», fantasma
          che si estrinsecò durante una serie speciale di esperienze con la
          medianità di Mrs. D’Esperance. Fu in tali circostanze che si produsse
          un   famoso   incidente   teoricamente   importantissimo,   ed   è   che   il
          fantasma in discorso, il quale affermava di essere vissuto all’epoca
          eroica dell’antica Grecia, scrisse con la propria mano un messaggio
          in greco antico nel taccuino di uno sperimentatore; e il valore teorico
          di   tale   incidente   è   di   gran   lunga   accresciuto   dalla   fortunata
          circostanza che tutti i presenti ignoravano la lingua greca antica.
                 Sono a tutti note le origini di tali memorabili sedute. Un
          gruppo   di   sperimentatori   norvegesi,   tra   i   quali   si   annoveravano
          professori   di   Università,   medici,   letterati,   magistrati   e   pastori
          luterani, allo scopo di accertare fino a qual punto le condizioni di
          preparazione fisica degli sperimentatori influissero favorevolmente
          sull’estrinsecazione dei fenomeni, si proposero di astenersi per sei


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