Page 157 - Per la difesa dello Spiritismo
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Prima di passare a riferire altri fenomeni di materializzazione,
          tornerà utile accennare a un aneddoto il quale si connette ai tre casi
          classici or ora riferiti.
                 Mesi or sono venne a trovarmi un eminente fisiologo italiano,
          il   quale   dopo   avermi   dichiarato   di   essere   totalmente   digiuno   di
          nozioni   metapsichiche,   e   di   essere   filosoficamente   un   indurito
          materialista,   aggiunse   che   però   era   rimasto   profondamente
          impressionato dalla ricevuta notizia che un eminente suo collega ed
          amico nord-americano aveva fatto adesione incondizionata alla teoria
          spiritica; ciò che lo aveva indotto a venire da me onde discutere sul
          tema e chiedermi in imprestito i libri che più si confacevano onde
          formarsi un’idea generale sul medianismo. Gli diedi le opere meglio
          indicate a tale scopo; ed egli ringraziò, si congedò, e dopo circa un
          mese mi rinviò i libri, accompagnandoli da una lunga analisi critica
          diligentissima e profonda sul materiale fenomenico studiato; in base
          alla   quale   si   apprendeva   ch’egli   era   rimasto   completamente
          soggiogato e vinto. Non è il caso di aggiungere altro in proposito,
          salvo a stralciare dalle sue conclusioni questo mirabile periodo:
                 «I   casi   della   “Katie   King”,   di   “Estella   Livermore”   e   di
          “Nepenthes”,   bastano   da   soli   a   dimostrare   scientificamente   la
          saldezza incrollabile dell’interpretazione spiritica dei fatti: chi non lo
          vede è logicamente cieco».
                 Quest’ultima   osservazione,   così   vera,   così   palese   e
          incontestabile   per   chiunque   non   abbia   le   facoltà   di   raziocinio
          offuscate   dalla   caligine   dei   preconcetti,   fece   una   profonda
          impressione sull’animo mio, tantopiù che da trentacinque anni io
          vado chiedendo a me stesso come mai sia logicamente possibile che
          taluni eminenti uomini di scienza i quali conoscono i meravigliosi
          particolari contenuti nei tre casi in questione, non abbiano ancora
          capito   che   i   casi   medesimi   bastano   da   soli   a   dimostrare
          scientificamente   e   risolutivamente   l’esistenza   e   la   sopravvivenza
          dell’anima. Tale straordinaria anomalia delle facoltà di raziocinio,
          anomalia che rimane straordinaria anche a voler tenere il debito
          conto   del   potere   neutralizzante   dei   preconcetti   umani,   apparve
          sempre inesplicabile per me; dimodoché ora che mi sento rafforzato


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